La ciclabile delle mura: un progetto affascinante e tutto quello che (ancora) serve
“Purtroppo le analisi confermano - spiega Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo - come la parte terminale di questo magnifico itinerario, quella coincidente con il tratto successivo all’Oasi delle Bine e fino a Bozzolo, versi in uno stato di scarsa infrastrutturazione".
BOZZOLO/SABBIONETA – Si lavora alla cosiddetta ciclabile delle mura. Un bellissimo progetto, che però ora necessita anche di manutenzione di aiuto: da qui l’avviso dato dai comuni, partendo da Bozzolo, che fa parte di un itinerario capace di collegare, favorendo in questo modo l’utenza debole in sicurezza e il cicloturismo, tra città Unesco come Cremona, Mantova e Sabbioneta. Uno storico progetto sugli itinerari di percorrenza, studiato e predisposto da parte del Gal Oglio Po, al quale si è aggiunta nel tempo la GreenWay dell’Oglio, considerata la più bella ciclabile d’Italia, nei suoi quasi 300 km.
“Purtroppo le analisi confermano – spiega Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo – come la parte terminale di questo magnifico itinerario, quella coincidente con il tratto successivo all’Oasi delle Bine e fino a Bozzolo, versi in uno stato di scarsa infrastrutturazione. Gli sforzi per colmare questo evidente gap sono rappresentati dagli incontri e dagli impegni propiziati anche dal Gal Oglio Po, unitamente al parco Oglio Sud, all’Aipo ed ai comuni di Calvatone e Bozzolo con la Regione Lombardia, Assessorato all’Agricoltura, che si è impegnato ad intervenire per ripristinare i ponti del Locarolo e di Sant’Andrea, posti, rispettivamente, nei comuni di Bozzolo e di Calvatone. Il primo, bloccato dall’autorità di sicurezza idraulica ed aperto al solo transito ciclopedonale grazie all’ordinanza sindacale, è sostanziale per la continuità della stessa GreenWay dell’Oglio, elemento costitutivo dell’itinerario europeo “Brezza”, in vista della saldatura al sistema padano di “Vento”, mentre il secondo è ideale continuità del primo, incentrato sull’argine del colatore Delmona Acque Alte che dal Locarolo si getta nel Fiume Oglio e rappresenta l’unico accesso, oggi intercluso, agli scavi romani di Bedriacum”. In passato l’amministrazione comunale di Bozzolo aveva provveduto a realizzare l’imbocco per l’attraversamento della provinciale Giuseppina.
Va inoltre registrata l’azione di completamento dell’anello che congiunge porta San Martino in Bozzolo alla stazione ferroviaria, per intercettare il sistema “bici più treno”, introdotto in alcuni convogli e fortemente utilizzato a livello europeo: questa ha visto una prima iniziativa finanziata dal Comune e dalla Regione che da Piazza dei Mille, e le vie Donatore (o Volontari) del Sangue, Arnaldo da Brescia, Aporti, XXV Aprile, Valzania e Caix congiunge la parte sud della città alla stazione ferroviaria con la fermata di tutti i diretti da Mantova a Cremona e Milano. Il completamento a Nord di questo anello ciclabile è di fondamentale importanza per evitare il pericolo dell’attraversamento della statale numero 10 “Padana Inferiore” ed il passaggio a livello di strada Tezzoglio, che ha comportato tre incidenti mortali negli ultimi anni. Viceversa la continuazione della GreenWay dell’Oglio, con i passaggi recentemente ristrutturati dal Parco Oglio Sud e sottostanti i ponti stradale e ferroviario e l’utilizzo della strada Bina, consentono di giungere in piena sicurezza alle mura gonzaghesche (1615) di Bozzolo.
La sinergia tra le due città murate di Bozzolo e Sabbioneta si è sviluppata anche attraverso il programma del distretti dell’Attrattività e mira a realizzare un collegamento reale tra le tre città Unesco di Sabbioneta, Mantova e Cremona, attraverso il collegamento ferroviario e collegamenti a chiamata. Per il recupero delle mura di Bozzolo sono stati effettuati significativi interventi di contenimento della struttura muraria e di recupero dello “spalto Gonzaga” con finanziamenti provenienti dalla Fondazione Cariplo, dalla Regione e dal Comune di Bozzolo. Attualmente è in atto un intervento del valore di 99.900 euro messo in atto con fondi per la sicurezza idraulica della Regione Lombardia, su progettazione del Consorzio di Bonifica “Navarolo”, per il risanamento e la riqualifica del “fosso delle mura”, che scorre ai piedi della cinta muraria. Infine il Comune di Bozzolo ha inserito il completamento del recupero delle mura nel budget messo a disposizione dal Governo, al Mise, per interventi strutturali, unitamente ad una ciclopedonale in direzione di Romprezzagno ed in sinergia con il Comune di Tornata.
“Con l’attuazione del piano degli espropri si è ora in grado di garantire la realizzazione della ciclabile delle mura sul lato Nord, portando in evidenza la bellezza delle fortificazioni, al centro di un progetto importante di sinergia con Sabbioneta, città Unesco sprovvista di stazione ferroviaria” precisa Torchio, rilanciando così il progetto, denominato Muranet, e candidato presso la Fondazione Cariplo e si avvale dell’expertise del Gal Oglio Po e del Politecnico di Milano, che vede a breve distanza, al Vho di Piadena Drizzona, dove la stazione ferroviaria è presente, pure il sito Unesco palafitticolo dei Lagazzi. Un percorso ricco di storia: ad esempio, attraverso il passaggio a confine tra Bozzolo e Spineda porta al bosco degli Attoni, ove il riferimento storico pone l’uccisione, nel 1052, di Bonifacio degli Attoni, padre di Matilde di Canossa da parte dell’infedele Scarpetta da Parma. Proseguendo attraverso la “strada bianca” degli Ancialli si raggiunge la frazione di Co’ de’ Vanni di Spineda e il ponte sul Canale Navarolo con la strada Canova, asfaltata fino al confine tra Spineda e Rivarolo del Re e già inserita fino a Brugnolo ed a Sabbioneta, arginelli gonzagheschi, negli itinerari di percorrenza del Gal Oglio Po, già segnalati e tabellati. L’ideale collegamento, pertanto, degli itinerari “Brezza” e “Vento” avviene nello snodo attrattivo della città Unesco di Sabbioneta, con una proiezione verso Casalmaggiore ed il recupero degli investimenti colà realizzati anche a livello di navigazione turistica del fiume Po.
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