Politica

Reddito di cittadinanza, a Cremona il 35% ha trovato lavoro, a Mantova il 36%

Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale sono alcuni degli obiettivi strategici che intendiamo perseguire con decisione anche in Parlamento

“Il reddito di cittadinanza è essenziale ed efficace anche nella pandemia. In provincia di Cremona quasi 3.500 contratti di lavoro per i precettori occupabili”

Spiega Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5S: “Nella nostra provincia i beneficiari di Reddito occupabili tenuti a sottoscrivere il Patto per il Lavoro sono 3.442. Di questi ben 1.206 hanno già firmato almeno un contratto di lavoro, ossia il 35%.

Numeri alla mano, alla data odierna del 26 novembre “in provincia di Cremona – spiega Degli Angeli – sono 685 i percettori di Reddito di Cittadinanza che hanno firmato almeno un contratto di lavoro prima del 31 ottobre di quest’anno: un anno segnato dalla pandemia di Covid 19.

“Si parla naturalmente dei percettori ‘occupabili’, ossia degli adulti tenuti a firmare un Patto per il Lavoro e che nei nostri comuni sono 3442, mentre il numero dei rapporti di lavoro ancora in corso a fine ottobre è di 685. È il segno – dichiara il conigliere cremasco del M5s Marco Degli Angeli – che il Reddito di Cittadinanza sta sostenendo e riattivando un numero crescente di persone in difficoltà anche nei nostri territori”.

Dunque, così come ha rivelato lo Svimez nel suo rapporto, il reddito di cittadinanza ha evitato incontrollabili tensioni sociali durante il lockdown. “E proprio nella pandemia – chiosa Degli Angeli – questo strumento sociale di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibile, offrendo un salvagente contro la povertà in ogni regione italiana, da Nord a Sud. Inoltre ha anche stimolando decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione”, continua Degli Angeli il quale chiarisce: “Con il Reddito di cittadinanza e le prime azioni di potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’irrinunciabile contributo dei Navigator abbiamo raggiunto risultati impensabili. Ecco perché è su questa strada che dobbiamo andare avanti. Per il rifinanziamento del RdC ci sono pronti 4 miliardi in Legge di Bilancio, ma occorre renderlo ancora più efficace e inclusivo. Allo stesso modo serve un’accelerazione sul fronte delle politiche attive, per le quali sono già previsti importanti investimenti sia per la formazione sia per la riqualificazione dei lavoratori. Questo grazie a nuove risorse che si aggiungono al Fondo Nuove Competenze voluto dal Ministero del Lavoro”.

Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale sono alcuni degli obiettivi strategici che il MoVimento intende perseguire con decisione anche all’interno del parlamento.
I dati nazionali, infatti, parlano chiaro. Secondo i dati di Anpal, i contratti di lavoro firmati da percettori di Reddito di Cittadinanza prima del 31 ottobre superano quota 352mila su scala nazionale. A fine luglio erano 196mila. Nel giro di tre mesi sono quasi raddoppiati. Sul totale degli occupabili, la percentuale di chi ha trovato almeno un’occupazione registra un incremento pari al 25,7%. A fine luglio questa era del 18,7%. “C’è stato un balzo addirittura del 7%” puntualizza Degli Angeli che conclude spiegando come: “In 15 Regioni il rapporto tra chi ha siglato almeno un contratto di lavoro e il totale dei percettori occupabili è superiore al 30%. In tre casi supera addirittura il 40%, con andamenti che rispecchiano chiaramente il grado di sviluppo economico dei singoli territori e quindi la loro capacità di assorbire forza lavoro. Nella provincia di Cremona, lo ricordiamo, questo dato si attesta addirittura al 35%”.

“Reddito di cittadinanza essenziale ed efficace anche nella pandemia. In provincia di Mantova sono 1.500 i percettori di Reddito di Cittadinanza che hanno firmato almeno un contratto di lavoro prima del 31 ottobre di quest’anno (36%), un anno segnato dalla pandemia di Covid 19.”

“Parliamo naturalmente dei percettori ‘occupabili’, cioè degli adulti tenuti a firmare un Patto per il Lavoro e che nei nostri Comuni sono 4.128, mentre il numero dei rapporti di lavoro ancora in corso a fine ottobre è di 878. E’ il segno che il Reddito di Cittadinanza sta sostenendo e riattivando un numero crescente di persone in difficoltà anche nei nostri territori”, dichiara in una nota il parlamentare del Movimento 5 Stelle Alberto Zolezzi.

“Come ha rivelato lo Svimez nel suo rapporto “il reddito di cittadinanza ha evitato incontrollabili tensioni sociali durante il lockdown” e proprio nella pandemia questo strumento sociale di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibili, offrendo un salvagente contro la povertà in ogni regione italiana, da Nord a Sud, ma anche stimolando decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione” continua il parlamentare del Movimento 5 Stelle.

“Con il Reddito di cittadinanza e le prime azioni di potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’irrinunciabile contributo dei Navigator abbiamo raggiunto risultati impensabili, e su questa strada dobbiamo andare avanti. Per il rifinanziamento del RdC ci sono pronti 4 miliardi in Legge di Bilancio, ma occorre renderlo ancora più efficace e inclusivo. Allo stesso modo serve un’accelerazione sul fronte delle politiche attive, per le quali sono già previsti importanti investimenti per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, grazie a nuove risorse che si aggiungono al Fondo Nuove Competenze voluto dal Ministero del Lavoro.”

“Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale sono alcuni degli obiettivi strategici che intendiamo perseguire con decisione anche in Parlamento”, conclude Zolezzi.

DATI NAZIONALI – “Secondo i dati di Anpal, i contratti di lavoro firmati da percettori di Reddito di Cittadinanza prima del 31 ottobre superano quota 352mila su scala nazionale. A fine luglio erano 196mila. Nel giro di tre mesi sono quasi raddoppiati. Sul totale degli ‘occupabili’ vediamo dunque salire al 25,7% la percentuale di chi ha trovato almeno un’occupazione. A fine luglio era del 18,7%. Il balzo è stato addirittura del 7%”, spiega il parlamentare del Movimento 5 Stelle.

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