Ambiente

Protezione Civile, ispezione lungo Po e Oglio: "Due criticità da tenere d'occhio in caso di piena"

“Si è trattato di una ispezione particolare, perché purtroppo non si è potuta svolgere come di consuetudine coinvolgendo un alto numero di volontari, ma è stata svolta da un numero esiguo ma di volontari esperti che conoscono molto bene il territorio".

VIADANA – Come ogni anno, anche in questo fortemente colpito da questa pandemia, si è svolta l’ispezione da parte della Protezione Civile Oglio Po di Viadana del tratto arginale di competenza dei fiumi Po ed Oglio. “Si è trattato di una ispezione particolare, perché purtroppo non si è potuta svolgere come di consuetudine coinvolgendo un alto numero di volontari, ma è stata svolta da un numero esiguo ma di volontari esperti che conoscono molto bene il territorio. L’ispezione ha riscontrato alcune criticità dovute alla folta vegetazione di natura arborea anche a carattere di rovi che caratterizza entrambi i fianchi arginali, con la segnalazione che in alcuni casi, non vi è il rispetto della distanza di 4 metri dal piede arginale. Un’altra caratteristica che si è riscontrata, questa volta a causa della stupidità dell’essere umano, è quella del ritrovamento di molta immondizia da rifiuti domestici, nulla di ingombrante o di pericoloso, ma che denota come la nostra gente non rispetti il territorio in cui vive”.

“Vi sono due criticità che sono degne di nota – spiega dalla Protezione Civile -. La prima riguarda l’arginello presso località Bocca Bassa costruito per calmierare i fontanazzi. Ecco che quest’ultimo con il passare del tempo e a seguito di lavorazioni agricole (aratura) ha perso di consistenza abbassandosi al punto tale che in caso di piena, richiederà il riporto manuale attraverso il posizionamento di sacchetti, che vedrà impegnati diversi uomini per alcune ore. Il secondo punto è sulla sommità arginale della strada Provinciale 59 dove per garantire l’integrità della strada stessa in caso di pioggia, sono stati fatti diversi tagli all’argine maestro. Nel caso in cui, malauguratamente dovesse esserci una piena di portata storica, tutte queste aperture sarebbero da chiudere con una attività umana di posizionamento di sacchetti davvero importante. Di fatto, potremmo dire che questa ispezione non ha evidenziato nulla di ché se non situazioni note: si continua però a registrare, probabilmente a causa di pochi individui, un degrado che non è espressione corretta della nostra comunità e di chi tiene al nostro territorio”.

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