Impianti sciistici chiusi, Panza (Lega) e Magoni (FdI): "Settore messo in ginocchio"
La scelta del Governo di tenere chiusi gli impianti sciistici potrebbe rappresentare la pietra tombale per l’economia di interi territori di una vasta area italiana
“Apprendiamo dagli organi di stampa che la stagione turistica invernale quest’anno non ci sarà. Non sappiamo perché, non sappiamo quali siano le motivazioni tecniche alla base di questo divieto – dichiara l’europarlamentare Alessandro Panza, responsabile del dipartimento aree montane della Lega -.
Alla conferenza Stato-Regioni è stata avanzata una proposta di protocollo per permettere l’avvio della stagione invernale, cercando di aprire gli impianti in maniera sicura e in modo da non mettere in crisi nuovamente il sistema sanitario. Ma il Governo ha solo detto “no”, non è stato dato nemmeno un ordine temporale per definire fino a quando questa chiusura verrà portata avanti” – dichiara Panza.
“Non c’è la consapevolezza di come si si stia mettendo in ginocchio un settore fondamentale – prosegue Panza – Il turismo invernale infatti vale in Italia 10 miliardi di euro e occupa più di 150.000 persone, molte delle quali stagionali. Non aprire gli impianti significa mettere in ginocchio economie già fragili come quelle di montagna. Cosa vuole fare il Governo in merito a questo? Non basta alzarsi e dire “si chiude”, bisogna anche dare delle risposte; ci sono milioni di italiani che aspettano un riscontro da parte del Governo. Sciare in sicurezza si può, far partire il comparto turistico invernale è un dovere e un obbligo morale nei confronti delle popolazioni di montagna. Abbandonare questi territori all’”arrangiatevi, non si apre” è una meschinità inaccettabile, un colpo che potrebbe essere micidiale per tutto il comparto turistico invernale italiano.
Il Governo proponga concretamente delle soluzioni. La Lega ha già presentato per questo una risoluzione in Commissione trasporti alla Camera, oltre a sostenere convintamente la proposta di protocollo della conferenza Stato-Regioni. Inoltre nella Regioni dove governa la Lega i nostri consiglieri si stanno mobilitando per stanziare fondi per gli impianti che non apriranno, cercando di dare un minimo di sollievo agli imprenditori che vedono seriamente compromessa la loro capacità operativa” conclude Panza.
“La scelta del Governo di tenere chiusi gli impianti sciistici potrebbe rappresentare la pietra tombale per l’economia di interi territori di una vasta area italiana. Una decisione che, se confermata, non ascolta il grido d’allarme di migliaia di operatori della montagna: per non parlare dell’indotto del turismo, dalle strutture ricettive alla ristorazione e sino a tutte quelle aziende di abbigliamento, attrezzature sportive e accessori che hanno nella stagione bianca il loro mercato di riferimento”. E’ questo il commento di Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda e vice campionessa del Mondo di sci.
“Il Governo, tra l’altro, non sta tenendo conto della programmazione degli altri Paesi confinanti dell’arco alpino: a Natale magari si potrà sciare in Svizzera e in Austria, mentre pochi chilometri di qua del confine, in Italia, tutto potrebbe essere mestamente chiuso. Una vera e propria ingiustizia. A maggior ragione dopo che la Conferenza delle Regioni ha approvato questa mattina le linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita in totale sicurezza. Per decisioni di tale portata, che coinvolgono il destino di un intero comparto produttivo, sarebbe fondamentale una condivisione a livello europeo, con strategie comuni, che tengano in considerazione l’emergenza epidemiologica e le esigenze del mondo della montagna. Una condivisione che il Governo Conte non ha minimamente preso in considerazione”, conclude Lara Magoni.
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