Salute

Padana Soccorso e Covid: il racconto di Valentino Fontana

Le cicatrici di marzo rimangono: non mi vergogno a dire che a fine turno, distrutto, piangevo in macchina per quello che avevo visto nelle terapie intensive

SAN GIOVANNI IN CROCE – Valentino Fontana è soccorritore da molti anni presso la Padana Soccorso Onlus di San Giovanni in Croce. Ha cominciato da volontario e nel tempo ha acquisito anche le qualifiche di autista e capo equipaggio. Ci racconta la sua esperienzarispetto alla situazione di emergenza sanitaria, dal punto di vista di chi sale ogni giorno sull’ambulanza per soccorrere i pazienti.

“Da inizio pandemia abbiamo i protocolli di sicurezza ben definiti per evitare il contagio, ad ogni chiamata ci vestiamo con tute o camici, occhiali, 2/3 paia di guanti, come se ogni paziente che andiamo a soccorrere fosse Covid positivo; anche in caso di un intervento che non faccia sospettare un possibile caso di Covid-19, dobbiamo sempre indossare tutti i dpi. Con la pratica di questi mesi le procedure di vestizione e svestizione sono più veloci rispetto a marzo, ma se si considera il tempo impiegato anche a sanificare i mezzi, un’uscita che pre-pandemia richiedeva un’ora, ora si aggira intorno all’ora e mezza/due”.

“Ci sono giorni in cui abbiamo chiamate continue, una dietro l’altra, a volte siamo fuori per quasi tutto il tempo del turno. La gente è preoccupata, si spaventa appena vede comparire la febbre. C’è ansia nelle persone, che talvolta chiamano senza un reale bisogno. Alcuni non sanno esattamente quando rivolgersi al 118 e quando al proprio medico o alla guardia medica. Mi è capitato che un paziente chiamasse per avere un consulto, un secondo parere, credendo che in ambulanza ci fosse un medico a bordo. Questo causa un carico di lavoro più oneroso per noi e per il Pronto Soccorso”.

“Fortunatamente le maggiori conoscenze che si hanno rispetto alla prima ondata della pandemia, fanno sì che i pazienti, quando possibile, vengano seguiti a casa dal medico di famiglia. Adesso ci sono più terapie disponibili, la tensione comunque c’è, ma psicologicamente per noi soccorritori è ora un po’ meno pesante: sappiamo cosa aspettarci. Anche se l’attenzione è comunque altissima perché siamo consapevoli che basta un attimo di stanchezza o di distrazione per metterci a rischio”.

“I pazienti ormai sono abituati a vederci tutti bardati con i dispositivi di protezione; noi dopo questi mesi riusciamo di più a rassicurarli, a dare risposte, tranquillizzarli. Siamo cresciuti a livello professionale diventando più competenti. Cerchiamo di dare alla Centrale Operativa più informazioni possibili, le più precise e pertinenti, perché possano decidere meglio a quale ospedale destinare il malato, ecc. Dal punto di vista personale e umano, il rapporto con i colleghi è cambiato, siamo più legati, abbiamo imparato a fidarci di più l’uno dell’altro, abbiamo fatto squadra”.

“Le cicatrici di marzo rimangono: non mi vergogno a dire che a fine turno, distrutto, piangevo in macchina per quello che avevo visto nelle terapie intensive, piene di persone inermi, intubate. Sono rimasto segnato dalle situazioni drammatiche affrontate: nonostante la molta esperienza mi sono sentito un pivello. Non dimentico che i nostri dializzati, quelli che portiamo nei trasporti ordinari, sono stati dimezzati a causa del virus. Sto scrivendo un libro/testimonianza per raccontare quello che ho vissuto. Questa seconda ondata non va sottovalutata, facciamo tutto il possibile per svolgere al meglio il nostro dovere e dare il nostro contributo nel limite delle nostre capacità e competenze, non siamo supereroi, facciamo solo il nostro lavoro.L’impegno delle Associazioni di Anpas Lombardia è costante, lavoriamo con passione e senza sosta. Vorrei concludere ringraziando la popolazione che con la sua generosità ci ha permesso di acquistare un nuovo mezzo. Abbiamo sempre bisogno di voi”.

Per chi volesse fare una donazione ecco i dati:

PUBBLICA ASSISTENZA PADANA SOCCORSO ONLUS

VIA G. BARNI 8 –SEDE LEGALE VIA ARAGONA N. 2

SEDE OPERATIVA

26037  SAN GIOVANNI IN CROCE (CR)

COD.FISCALE 01089090193

CODICE IBAN IT 2400877057910000000400722

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