Commercianti casalesi e il Covid: un mare di selfie per la protesta 4.0
Attività, o cattività, si spiega con amara ironia, come se il lavoro oggi, in tempo di lockdown, fosse una prigione. Infine l’invito a restare connessi, come accade nel video con l’utilizzo di un jack musicale. La protesta 4.0 parte da Casalmaggiore e non vuole fermarsi… GUARDA IL VIDEO
CASALMAGGIORE – Parte con un chiaro e diretto riferimento alla protesta in piazza Garibaldi di una settimana fa il video proposto dai commercianti di Casalmaggiore: per una nuova forma di protesta, legata al web, legata ai selfie, dunque alle nuove tecnologie. Che sono, in questo caso, un modo per metterci la faccia direttamente e porre una domanda su tutte: “Perché?”. Perché la chiusura e anche, parafrasando il famigerato acronimo DPCM, Dicci Perché Ci Muoviamo?
“Conosciamo la gravità della situazione sanitaria e non siamo né negazionismi né complottisti – spiega la voce guida di Emanuele “Zero” Piseri, lavoratore del mondo dello spettacolo, che come tanti sta soffrendo questo lockdown forzato -. Ma abbiamo investito in sicurezza e ora siamo da capo. Poniamo delle domande, ci mettiamo la faccia e resistiamo, in attesa di avere risposte dagli organi competenti”. L’idea del video si deve, oltre che a Piseri, anche al ristoratore Giorgio “Tato” Pognani, ben visibile all’inizio del video. In aggiunta sono tanti i selfie (al momento già 29, ma dovrebbero aumentare a breve a giudicare dalla diffusione della clip, che ha subito “bombardato” i social) dei commercianti, che indicano, oltre al nome del negozio o dell’attività, la propria partita iva, simbolo in questo momento di fragilità economica e di incertezza sul futuro. Attività, o cattività, si spiega con amara ironia, come se il lavoro oggi, in tempo di lockdown, fosse una prigione. Infine l’invito a restare connessi, come accade nel video con l’utilizzo di un jack musicale. La protesta 4.0 parte da Casalmaggiore e non vuole fermarsi…
G.G.