Piadena Drizzona, parla la Trasporti Pesanti: "Il nostro progetto è sicuro"
"A dimostrazione di ulteriore chiarezza e trasparenza, non appena le normative di prevenzione COVID lo permetteranno, la Trasporti Pesanti organizzerà un porte aperte per la popolazione per permetterle di vedere da vicino il terminale e toccare direttamente con mano quali potenzialità di sviluppo presenta per il territorio senza rischio alcuno".
PIADENA DRIZZONA – Proprio nel giorno, venerdì, in cui l’amministrazione comunale affligge fuori dal palazzo municipale e nella centralissima piazza Garibaldi uno striscione per dire no ai depositi di rifiuti pericolosi. l’azienda Trasporti Pesanti di Elvezio Storti affida la replica e la spiegazione del proprio progetto a un comunicato. “La Trasporti Pesanti, in ottica di massima trasparenza, vuole con il presente articolo fare chiarezza e fornire alla cittadinanza delucidazioni e rassicurazioni circa le notizie false e pretestuose divulgate negli ultimi giorni sia a mezzo stampa, che a mezzo volantini, che a mezzo social network. È doverosa una premessa per portare la popolazione a conoscenza che la Trasporti Pesanti ha investito in Piadena, in posizione logisticamente strategica, al centro del tessuto economico produttivo della Pianura Padana, in un terminale ferroviario dove ha anche stabilito la propria sede impiegando circa 160 persone tra le 360 che impiega il gruppo a cui appartiene che fa capo alla famiglia Storti. La struttura ha la funzionalità di consentire il cambio di modalità di trasporto alle merci, tra strada e ferrovia e viceversa, con l’intento di contribuire allo sviluppo ed evoluzione del modello di trasporti e logistica nazionale e europeo verso un maggiore utilizzo della ferrovia, più efficiente, meno pericolosa ed inquinante della strada”.
“Ciò è reso possibile – spiega il comunicato – da unità di carico intermodali, tipicamente containers, casse mobili e semirimorchi con i quali è possibile fare il prelievo o la consegna delle merci sfruttando la flessibilità e velocità del trasporto stradale, per poi sfruttare l’efficienza del trasporto ferroviario sulla lunga distanza in rete con altri terminali ferroviari a livello europeo, tra i quali vengono instaurate relazioni “di linea” ferroviarie. In questa attività è possibile fare arrivare e ripartire unità di carico contenenti rifiuti e merci pericolose senza alcuna autorizzazione specifica se gli stessi sostano per meno di 6 giorni, come previsto dall’art.193 bis del D.lgs 152/2006; tuttavia, per maggiore cautela ed attenzione nei confronti della popolazione e dell’ambiente, la Trasporti Pesanti ha deciso di chiedere formalmente l’autorizzazione allo stoccaggio dei rifiuti e delle merci pericolose escluse quelle esplosive e radioattive, sempre contenute in sicurezza in apposite unità di carico e senza che ci sia possibilità di manipolazione, seguendo l’iter previsto dalla legge. Tramite tale autorizzazione sarà possibile detenere unità di carico contenenti rifiuti e merci pericolose, sempre escluse le esplosive e radioattive, per un periodo di tempo leggermente superiore, ma sempre per breve periodo e comunque con percorso dell’unità di carico preventivamente autorizzata prima della partenza con opportuna notifica e con tempistiche totali del viaggio che devono essere tassativamente definite; ciò è finalizzato ad avere più flessibilità nella gestione tra l’arrivo e la ripartenza delle unità di carico stesse, in base alle esigenze delle aziende produttrici di spedizione e riceventi di utilizzo del materiale, quali ad esempio, annoverati tra rifiuti e merci pericolose, che sono tali più per classificazione che di fatto, troviamo i rottami di ferro, di vetro, di legno, il grano, i fertilizzanti, prodotti chimici imballati, ecc.. come si può capire si tratta di materie prime che le aziende del territorio, industriali ed agricole, utilizzano per produrre beni di cui poi fruiamo quotidianamente”.
“Altra precisazione – prosegue la nota – riguarda il passaggio dei convogli ferroviari, che sarà esattamente come oggi per la linea ferroviaria e la stazione, da cui già transitano treni di rifiuti e merci pericolose e da dove la Trasporti Pesanti, su impegno contrattuale preso con RFI, ha l’obbligo di introdurre a terminale liberando la stazione stessa in massimo 20 minuti, per cui nessun rischio per case ed asili e come si evince dalle foto pubblicate, il terminale si trova in campagna e non in mezzo al paese. Ulteriore chiarimento riguarda il binario che Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sta sistemando nel vecchio scalo merci della stazione di Piadena, esso è destinato alla gestione delle emergenze, su qualunque tipo di treno, ad esempio in caso di guasto ad un vagone, per evitare di farlo circolare fuori dai parametri di sicurezza ed allo stesso tempo senza impegnare un binario di stazione evitando così congestionamenti che porterebbero disservizi alla circolazione sia dei treni merci, che passeggeri; per cui tale binario non è un detrimento, ma un maggiore servizio reso da RFI alla popolazione”.
“In riferimento all’iter normativo – conclude il comunicato – in questa fase esso prevede la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la quale è stata convocata la Conferenza dei Servizi, nella quale l’ATS, contrariamente a quando asserito dal Sindaco di Piadena, non ha definito l’obbligo dell’assoggettabilità alla Normativa Seveso bensì una valutazione della eventuale assoggettabilità. Ancora differentemente da quanto dichiarato dal Sindaco di Piadena, sempre all’interno della conferenza dei servizi, la quale non è comunque correlabile ai lavori sui binari da parte di RFI, il vicecomandante dei VVF ha più volte confermato che, come giustamente ha rilevato l’azienda e anche la Provincia, la verifica di assoggettabilità alla VIA non prevede alcuna pratica presso i VVF. In sede di autorizzazione, come da Verbale della Conferenza di Servizi, essa verrà presentata solo qualora risulti necessaria. A dimostrazione di ulteriore chiarezza e trasparenza, non appena le normative di prevenzione COVID lo permetteranno, la Trasporti Pesanti organizzerà un porte aperte per la popolazione per permetterle di vedere da vicino il terminale e toccare direttamente con mano quali potenzialità di sviluppo presenta per il territorio senza rischio alcuno”.
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