Bozzolo, la Festa delle Forze Armate e i tempi che corrono: riflessioni tra Grande Storia e Covid
"Niente polemiche con i negazionisti ma solo la constatazione che non è un semplice raffreddore e che Bozzolo, pur con la casa di riposo immune ma con due reparti Covid all’ospedale, scala la classifica provinciale di ottobre".
BOZZOLO – E’ stata una celebrazione del 4 novembre, Festa della Vittoria e delle Forze Armate (anticipata al 1° novembre) molto particolare anche per Bozzolo, il comune che nelle ultime settimane sta registrano i più grandi rialzi in tema Covid nel comprensorio Oglio Po. In piazza Europa domenica non mancavano le associazioni Combattentistiche con i rispettivi gonfaloni, oltre all’Arma dei Carabinieri, mentre i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Bozzolo hanno letto alcuni pensieri sul tema, accompagnarti dalla Banda Santa Cecilia che ha svolto il proprio repertorio sotto la direzione del Maestro Francesco Stevanon.
“Ringrazio – ha detto il sindaco Giuseppe Torchio – le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, gli Alpini con la loro Fanfara, l’Arma dei Carabinieri ed il presidente dell’Associazione generale Boselli per la nuova pubblicazione “il maresciallo di Don Primo” che racconta l’epopea di questo militare di origine istriana, con l’orgoglio dell’Arma dei Carabinieri. Lo stesso venne assegnato alla stazione di Bozzolo il 15 novembre 1943, con la priorità a dare sostegno e protezione ai civili ed evitare deportazione di antifascisti, ebrei e collaboratori degli alleati. Arrestato dai tedeschi, trasferito in carcere a Verona e deportato al campo di concentramento di Warkermunde, vicino a Rostock, sul Mar Baltico. Poi l’incontro tra i due reduci perché Don Primo Mazzolari era clandestino per evitare l’arresto. Questi i militari di Bozzolo, queste le Forze Armate della nostra città”.
Lo stesso primo cittadino ha poi voluto portare avanti una riflessione sulla pandemia dal proprio profilo Facebook, legata appunto ai tanti rialzi che si stanno verificando a Bozzolo. “Abbiamo nel cuore i camion militari in partenza da Bergamo nella prima emergenza Covid. Le Forze Armate, in tempo di pace, sono richieste dai Presidenti delle Regioni per tamponi, triage, organizzazione di ospedali da campo… Davanti a terapie intensive ed ospedali di Mantova, Cremona, Bozzolo, Soresina dove ora sono ricoverati i nostri bozzolesi. È una guerra mondiale contro la pandemìa, evento imprevisto che colpisce traversalmente aldilà di censo, razza e religione. Non abbiamo bisogno di polemiche, né di scaricare sui livelli locali le colpe, perché il dolore di un popolo richiede solidarietà, aiuto alle famiglie e rispetto delle persone, anche degli anziani. I dati che arrivano dalla Prefettura assomigliano ad un bollettino di guerra. Niente polemiche con i negazionisti ma solo la constatazione che non è un semplice raffreddore e che Bozzolo, pur con la casa di riposo immune ma con due reparti Covid all’ospedale, scala la classifica provinciale di ottobre”.
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