Foresteria Al Torrione: il coraggio e le difficoltà di chi ha aperto poco prima del lockdown
"Il Governo si è adoperato per dare una mano e un ristoro a chi ha avuto dei cali di fatturato certificati. Ma chi come noi - e non siamo gli unici - ha appena aperto e non ha la possibilità di fare un raffronto, in assenza di uno "storico", rischia di essere tagliato fuori, pur avendo subìto certamente un danno".
CASALMAGGIORE – Casalmaggiore si apre al turismo. Lo ha fatto da un po’, a dire il vero, cercando sempre di promuovere le proprie bellezze, che non saranno per quantità quelle di una grande città, ma che – messe in rete ad esempio con Sabbioneta, Colorno, Mantova, Parma e Cremona – possono creare un circuito virtuoso. E allora turismo significa e presuppone strutture ricettive con alcuni privati che si organizzano. E puntano forte sul terziario. E’ nato in un periodo poco fortunato – e ha inaugurato a febbraio, nei giorni che hanno anticipato il lockdown la scorsa primavera – la Foresteria Il Torrione della famiglia Sartori–Bandini, che sfrutta proprio l’architettura più antica di Casalmaggiore, ormai millenaria, come elemento di richiamo per le stanze che garantiscono fino a undici posti letto. La suite, ovviamente, prende proprio il nome del Torrione stesso, con un letto degli anni ’50 perfettamente restaurato appartenuto ai nonni della proprietaria Ilaria Sartori, “perché anche restando a letto è possibile vedere dalla finestra proprio il Torrione”.
Com’è gestire una struttura turistica in un momento tanto difficile? “Diciamo che questo secondo semi lockdown – spiega Patrizio Sartori – rischia di frenare quello che era un buonissimo trend. L’estate ci ha dato molta soddisfazione, anche se i numeri non sono per il momento sufficienti per fare un bilancio che, indubbiamente, in questo primo anno di attività non si può considerare attendibile. Certo però i clienti sono contenti e il passaparola ha funzionato, al netto di tante limitazioni. A tal proposito, il Governo si è adoperato per dare una mano e un ristoro a chi ha avuto dei cali di fatturato certificati. Ma chi come noi – e non siamo gli unici, considerando diversi altri settori economici – ha appena aperto e non ha la possibilità di fare un raffronto, in assenza di uno “storico”, rischia di essere tagliato fuori, pur avendo subìto certamente un danno. E’ su questo punto che, a mio avviso, si deve fare qualcosa: è vero, non siamo attività storiche, ma abbiamo comunque una nostra dignità e diritto ad un aiuto”.
Il turismo come si muove? “Da parte nostra abbiamo lavorato molto con gente che si sposta per lavoro, come rappresentanti che magari viaggiano a cavallo tra Lombardia ed altre regioni. Abbiamo la fortuna – rimarca Sartori – di avere la gastronomia che curiamo noi, dunque offriamo al cliente la possibilità del pasto senza fare grandi spostamenti. Per quanto riguarda invece il turismo in senso più stretto, dunque il viaggio di piacere e non di lavoro, molti arrivano dalla Svizzera, dalla Francia o dalla Germania. Gli svizzeri, in particolare, hanno guide turistiche che indicano proprio il Po – e cittadine come Casalmaggiore, Revere e Guastalla – tra i punti focali, a conferma di quanto il nostro fiume sia valorizzato più da chi viene da fuori che da noi stessi che dovremmo viverlo. Purtroppo il nuovo lockdown imposto in Francia ha avuto ricadute negative: proprio oggi (giovedì, ndr) abbiamo avuto un paio di disdette da parte di turisti francesi e svizzeri. Speriamo che si possa uscire presto da questa situazione”.
Tornando alla struttura della Foresteria, non manca la sala convegni, già sfruttata ad esempio per una riunione della FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, mentre ogni altro comfort viene garantito da una struttura fresca, che con coraggio si lancia in questa iniziativa. La famiglia Sartori-Bandini ha infatti sempre lavorato nel settore della vendita dei fiori, ma da qualche anno – dopo avere aperto una struttura che produce primi piatti e pietanze gastronomiche biologiche – ha pensato di spingere ancora di più sulla ricezione turistica. Dall’angolo cucina comune, alla lavanderia, al fasciatoio per neonati, passando all’angolo relax ma senza televisione – perché quella si trova soltanto in ciascuna delle camere da letto – con riscaldamento a pavimento. Tra le possibilità per gli ospiti il cambio d’aria automatico senza necessità di aprire le finestre e quella di tenere, in ogni stanza, i letti divisi oppure di unirli creando un matrimoniale. Curiosità per una delle camere, già ribattezzata stanza delle api: da lì infatti si possono ammirare le arnie, allevate proprio da Ilaria Sartori.
G.G.