CNC, focus su contributi e scuole a Casalmaggiore: "Amministrazione, non ci siamo"
Siamo stati dei signori ad evitare polemiche, ma non si può tacere del fatto che Casalmaggiore ha ricevuto dallo stato quasi 2 milioni di euro e che altri ne riceverà in futuro
CASALMAGGIORE – “Avevamo ragionato in Consiglio sulla necessità di avere un quadro dettagliato e reale delle difficoltà generate dal lockdown di marzo, consapevoli che le conseguenze a lungo termine non fossero di facile lettura, dovendo pensare ad una seconda ondata che ora si è concretizzata. Quella richiesta fu derisa in Consiglio, la discussione fu dirottata sull’inutilità dei tavoli di lavoro, pensando che a quella disamina potessero pensare enti intermedi. Abbiamo tenuto un profilo basso, proprio in considerazione dell’emergenza, dando la nostra disponibilità a collaborare. Ma non si può sempre tacere”.
Parte da qui la lunga conferenza stampa di CNC tenutasi venerdì sera. Parlano – all’unisono – i consiglieri Pierluigi Pasotto, Mario Daina, Valentina Mozzi e il capogruppo Fabrizio Vappina. Una disamina, numeri alla mano, dei soldi ricevuti dall’amministrazione e di quanto fatto. “Le critiche al governo si indirizzano sull’inefficacia degli aiuti a pioggia e sui provvedimenti che non tengono conto delle reali e specifiche esigenze di molte categorie. Se queste sono le critiche a livello nazionale, non vediamo perché le stesse critiche non debbano essere fatte a livello amministrativo comunale poiché il comune avrebbe dovuto più degli altri livelli di amministrazione conoscere e precisare le necessità del territorio. Ci è stato riconosciuto che non abbiamo mai speculato sulle difficoltà del primo lockdown ed ovviamente non intendiamo farlo ora, tuttavia oggi non sono accettabili la mancanza di analisi approfondita, di programmazione, l’elargizione ‘a pioggia’ per evitare di dover studiare le singole esigenze e posizioni, la mancanza di coraggio nell’utilizzare gli aiuti ricevuti a favore di chi è realmente adesso in difficoltà, tentando di accantonare somme per far quadrare il bilancio”.
LE CIFRE
Secondo i calcoli di CNC, verificati, dallo stato il comune ha percepito 1.914.820 euro. Tra questi, 948.820 per il covid, 80 mila per i ‘buoni pasto’, 76 mila per i trasporti scolastici, 70 mila per l’edilizia scolastica, 740 mila euro a fronte delle mancate entrate. Non sono i soli ricevuti perché a questi vanno aggiunti i 500 mila di Regione Lombardia “I soldi del porfido, per intenderci”.
“Un bel malloppo, non c’è che dire, non si può proprio dire che lo Stato non sia stato presente, ed altri soldi arriveranno nei prossimi mesi”.
Le spese: 120 mila euro sono stati investiti per i centri estivi, 102 mila per quelli privati e 18 mila per quelli pubblici, 128 mila euro sono andati per rifondere le cooperative per i servizi non svolti, 400 mila per la TARI. A conti fatti (quelli vincolati, che non riportiamo, naturalmente sono andati dove erano destinati), avanzano 300 mila euro.
“L’asilo Aroldi ha avuto numeri bassissimi. Aver favorito i privati è una scelta politica legittima e sacrosanta, ma per noi inaccettabile. Per quanto riguarda la TARI, questa amministrazione che si schiera contro gli interventi a pioggia, li ha dati a pioggia. Sono andati a parziale rimborso delle utenze non domestiche senza una logica precisa. Anche in questo caso non contestiamo la scelta, che è una scelta politica. Avevamo proposto uno studio sulle reali esigenze perché magari il risparmio TARI (il 33% sulla parte fissa e il 75% su quella variabile) è andato a chi non ne aveva necessità, mentre magari non è stato sufficente per chi ne aveva di più. Ci hanno detto e ripetuto che non si poteva fare. Peccato che il comune di Viadana, che ha destinato 450 mila euro per la riduzione della tassa, abbia fatto proprio quello che suggerivamo noi. Casalmaggiore ha scelto di elargirli senza chiedersi delle reali necessità, il comune vicino, con la stessa maggioranza del nostro, ha agito come avremmo fatto anche noi. Non sarebbe servito molto: a Viadana chi chiedeva il contributo scaricava e compilava un paio di moduli dai quali ci si poteva rendere conto della situazione. Insistevamo su quella strada perché, come Viadana, oggi quel lavoro di conoscenza ce lo troveremmo pronto e saremmo pronti nell’affrontare la crisi che già c’è, e che continuerà per chissà quanto tempo. Ora avanzano 300 mila euro che attendono il loro destino: invitiamo l’amministrazione a decidere che fare”.
LE SCUOLE
“C’è un’imperdonabile inerzia sulle scuole. Una superficialità che ci fa paura. Basti pensare alle scuole di Cappella o alla vicenda di Vicobellignano. Ai genitori non viene data neppure risposta. Dov’é l’assessore Valentini? Dove l’amministrazione? I genitori sono costretti a scrivere a un giornale per farsi sentire e nonostante quello, a loro non vengono date neppure risposte. Segnalano problemi reali, che vanno affrontati. A Cappella i bambini finiscono la scuola quando i genitori sono ancora a lavoro, e i genitori o si affidano ai nonni, che restano comunque una categoria a rischio o spesso lavorano anch’essi, o prendono permessi che prima o poi finiscono, o sono costretti a pagare qualcuno che li vada a prendere. A Vicobellignano lo spazio è ristretto, i genitori chiedono che si affrontino i loro problemi e l’amministrazione tace. Ci sono 300 mila euro accantonati? Li si investa in quello. Altra questione, l’immobilismo di questa amministrazione: Martignana fa il prescuola e qui non è possibile, Gussola offre alle famiglie in difficoltà il trasporto gratuito dei bambini. Qui non si fa niente”.
SI AGISCA SUBITO
“Siamo stati dei signori ad evitare polemiche, ma non si può tacere del fatto che Casalmaggiore ha ricevuto dallo stato quasi 2 milioni di euro e che altri ne riceverà in futuro. Avremmo dovuto verificare le situazioni più urgenti ed intervenire, avremmo dovuto avere un quadro chiaro della situazione. E dovremo avere un quadro chiaro anche sul bilancio perché serviranno altri soldi e ne serviranno parecchi di fronte ad una crisi economica che è destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi e che durerà per lungo tempo. Un suggerimento all’amministrazione lo vogliamo dare. Cominciamo a valutare quanto spendevamo per servizi che non riprenderanno, vediamo quanti soldi si riescono ad accantonare, verifichiamo le situazioni ed interveniamo in quelle più urgenti. Siamo preoccupati, perché la situazione peggiorerà e rischiamo di non essere pronti ad affrontarla”.
N.C.