Palazzetto, Foroni risponde a Degli Angeli, area in fascia C, pericolo remoto
Il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma, con il supporto della Segreteria Tecnica, vigilerà sulla piena, tempestiva e corretta attuazione degli interventi previsti
L’Assessore al territorio e alla Protezione Civile Pietro Foroni ha risposto all’interrogazione del consigliere del Movimento Cinque Stelle Marco Degli Angeli relativa al Palazzetto che dovrebbe sorgere tra la scuola Marconi e l’argine maestro.
L’Interrogazione di Marco Degli Angeli
OGGETTO: costruzione palazzetto dello sport nel comune di Casalmaggiore
Il sottoscritto consigliere
PREMESSO CHE
L’area indicata per l’edificazione del palazzetto dello sport, pur ricadendo all’interno di una zona deputata alla costruzione e all’erogazione di servizi, così come indicato dal PGT vigente, è una zona soggetta alle piene del fiume Po.
PREMESSO INOLTRE CHE
La Costituzione italiana sancisce il principio della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico come uno dei fondamenti dello Stato. L’art. 9 della Costituzione, infatti, stabilisce al secondo comma che: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Come diretta attuazione dell’articolo 9 della Costituzionale, si faccia quindi riferimento al codice dei Beni Culturali, introdotto a seguito del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sulla base della delega contenuta nell’articolo 10 della legge n. 137/2002.
PREMESSO INFINE CHE
Il concetto di paesaggio e il suo rispettivo principio di tutela, non fa solo riferimento alla forma esteriore ed estetica del territorio, ma viene letto in un’accezione più generale con il significato di ambiente. Una centralità, quest’ultima, riconosciuta anche da un consolidato orientamento della Corte Costituzionale. La tutela del bene paesaggistico è quindi elevata a valore primario dell’ordinamento e, soprattutto, non può essere subordinata ad altri interessi poichè costituisce un interesse pubblico fondamentale, primario ed assoluto.
RILEVATO CHE
Se da una parte la costruzione di una nuova struttura sportiva, più accogliente e moderna, andrebbe a migliorare i servizi espressi dal comune nei confronti dell’intera area tra Casalmaggiore e Casalasco, ad oggi permangono diverse perplessità, rese note anche per mezzo stampa, circa l’ubicazione del nuovo plesso sportivo. Oltre al potenziale deturpamento ambientale e paesaggistico, la costruzione della nuova struttura porterebbe con se due principali criticità:
1) Di matrice ambientale: la zona nei pressi della chiesa di Santa Maria, luogo deputato alla costruzione del nuovo palazzetto, è uno dei luoghi più suggestivi della zona. Compiere un consumo di suolo, quando tra le altre cose regione Lombardia ha promulgato la legge n.18 del 2019 in ambito di rigenerazione urbana, andrebbe in contrasto con il principio di tutela e salvaguardia del paesaggio.
2) Di matrice tecnica: la recente piena ha messo in luce un annoso problema dell’area, ossia l’acquitrigno che si forma ogni qual volta il fiume lambisce l’argine maestro. La principale forma di degrado del suolo, infatti, è proprio l’impermeabilizzazione che aumenta il rischio di allagamenti e contribuisce ai cambiamenti climatici minacciando la biodiversità. Il sigillamento del suolo con cemento, asfalto e lastricati andrebbe ad accentuare lo scorrimento superficiale delle acque meteoriche fino al 95%, contro il 5% delle aree verdi, dove invece gran parte delle piogge viene trattenuta dalle chiome degli alberi e immagazzinata nelle falde.
VERIFICATO CHE
L’area presa in esame è caratterizzata da un terreno a falda acquifera elevata, basta scavare ad 1mt di profondità per trovare acqua. Se infatti si volesse costruire la struttura sportiva a fianco del plesso scolastico, bisognerà in prima istanza risolvere l’annoso problema idraulico. La centrale termica della scuola Marconi, infatti, è spesso soggetta ad allagamenti. Si tenga inoltre presente che la zona ha una criticità idrica evidente. Infatti, l’intera zona di via Adua non ha sufficiente capacità di sostenere e drenare piogge intense e spesso si assiste a degli allagamenti dei livelli bassi delle abitazioni e di intere strade. La costruzione di un palazzetto da 1200 posti in quella zona significherebbe impermeabilizzare altri 10.000mq di area verde attualmente drenante. Tale processo andrebbe a peggiorerebbe le problematiche sopra descritte.
RILEVATO CHE
l’area in esame è ai piedi dell’argine Maestro che separa la zona cittadina dall’alveo del fiume e dalla golena aperta. Secondo quanto indicato nella cartografia della Direttiva Alluvioni 2007/60/CE – Revisione 2015 l’area oggetto dell’intervento è classificata come pericolosità scenario raro, ma si trova molto vicina ad un area classificata come pericolosità scenario frequente. Inoltre la Legge Galasso (1985) integrata nel codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004, non esclude tot- almente l’attività edificatoria, ma tuttavia la sottopone all’approvazione degli enti preposti alla tutela, nonchè al ministero dei beni culturali e Ambientali. A fronte di quanto sopra esposto e tenendo conto i dati storici, riportanti le piene del fiume Po nella zona interessata, si ritiene che il nuovo PGT in fase di elaborazione dovrebbe tenere conto dell’innalzamento del livello delle acque del fiume allargando quindi le zone di tutela, anzichè costruire a ridosso di queste.
CONSIDERATO INFINE CHE
Le regioni vengono obbligate alla redazione di un piano paesaggistico in grado di tutelare il territorio assieme alle bellezze che lo compongono. In tal senso ne potrebbe conseguire la totale inedificabilità della struttura sportiva. L’area individuata si trova infatti a meno di 200mt lineari dalla zona di culto della chiesa di Santa Maria, che ha circa mille anni di storia e rappresenta il biglietto da visita paesaggistico dell’intera zona.
INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, LA GIUNTA REGIONALE E GLI ASSESSORI COMPETENTI PER CONOSCERE:
1) Se Regione Lombardia abbia già preso in visione il progetto del palazzetto e quindi preso in considerazione le problematiche sopra descritte;
2) In tal caso si chiede quali azioni regione intenda mettere in campo per sopperire a tali potenziali problematiche;
3) Nello specifico, si chiede come Regione Lombardia intenda salvaguardare e tutelare l’ambiente inteso come Bene Paesaggistico;
4) Inoltre si chiede se Regione Lombardia voglia emettere un parere tecnico e interpretativo di indirizzo sulle norme vigenti in considerazione dell’evidente impatto paesaggistico e del trend di innalzamento delle piene che si sono verificate negli ultimi anni e che potrebbero mettere maggiormente a rischio l’area interessata.
La risposta di Pietro Foroni
Egregio Consigliere,
rispondo alla sua Interrogazione ITR2826, annunciata il 6 ottobre u.s. e relativa alla realizzazione del Palazzetto dello Sport di Casalmaggiore (CR).
Al fine di inquadrare compiutamente la vicenda, premetto, innanzitutto, che:
➢ con DGC n. 125 del 12.09.2020, il Comune di Casalmaggiore ha promosso l’Accordo diP rogramma per la realizzazione di un nuovo Palazzetto dello Sport polifunzionale, perfavorire e promuovere lo sport dilettantistico e le attività fisico-motorie, completandoun’area urbana dedicata a servizi con una struttura progettata con soluzioni architettoniche attente all’inserimento nel contesto paesaggistico/ambientale e tese acontenere il consumo energetico. La realizzazione del nuovo Palazzetto, inserita nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2020 – 2022 e nel Bilancio di previsione2020/2022” del Comune, è conforme alle previsioni del Piano di Governo del Territorio;
➢ con PEC n.V1.2020.0039031 del 15.09.2020, il Comune di Casalmaggiore ha chiesto aRegione Lombardia di aderire e cofinanziare l’intervento in oggetto, allegando il progetto preliminare;
➢ con DGR n. XI/3592 del 28.09.2020, Regione Lombardia ha aderito alla proposta di Accordo, valutandone la coerenza con gli obiettivi prioritari del Programma Regionale di Sviluppo della XI Legislatura – Missione 6 “Politiche giovanili, sport e tempo libero”. La DGR prevede di valutare, nell’ambito della procedura per la definizione dell’Accordo, un contributo regionale massimo a fondo perduto di 1.650.000,00 €, che non potrà superare il 50% dei costi effettivamente sostenuti dal Comune per la realizzazione dell’opera;
➢ su richiesta del Comune, Regione ha indicato i propri rappresentanti in Segreteria Tecnica dell’Accordo, che tuttavia non si è ancora costituita.
Quanto al merito delle sue osservazioni, segnalo che l’area individuata per l’edificazionedel Palazzetto dello sport ricade entro la fascia fluviale C del Fiume Po, come individuata nell’Elaborato 8 “Tavole di delimitazione delle fasce fluviali” del Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico del bacino del Fiume Po (PAI) approvato con DPCM 24 maggio 2001. La fascia fluviale C è definita come l’area di inondazione per la piena catastrofica (piena con tempo di ritorno di 500 anni o massima piena storicamente registrata). Le mappe di pericolosità del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA – approvato con DPCM 27 ottobre 2016), che hanno aggiornato il quadro conoscitivo del PAI, non hanno evidenziato una maggiore pericolosità dell’area, che è stata classificata ancora come allagabile da parte della piena rara (corrispondente alla piena con tempo di ritorno 500 anni o alla massima piena storicamente registrata). Le norme del PAI relative alla fascia C (art. 31) non prevedono limitazioni particolari alle trasformazioni d’uso del suolo, ma evidenziano la necessità di tener conto della potenziale problematica idraulica nell’ambito degli strumenti di pianificazione dell’emergenza predisposti a livello provinciale. Il medesimo art. 31 delle norme di attuazione del PAI prevede inoltre che “compete agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, regolamentare le attività consentite, i limiti e i divieti”. Il PGT del Comune attribuisce all’area la classe 3c di fattibilità geologica, che a sua volta rinvia all’art. 14.1 della normativa del PTCP. Nell’ambito dei lavori della Segreteria Tecnica, verranno comunque esaminati i contenuti del progetto e definiti i necessari approfondimenti ed indagini, anche per gli aspetti relativi alle “potenziali problematiche” ambientali connesse con l’assetto idrogeologico dell’ambito di intervento, nonché i conseguenti impegni dell’Accordo di Programma affinché sia possibile procedere alla sua approvazione nel rispetto di quanto previsto dalla normativa regionale vigente in materia di programmazione negoziata (L.R. 14 marzo 2003, n. 2 e L.R. 29 novembre 2019, n.19); in particolare, saranno allegati all’Accordo:
➢ la Relazione tecnica, che descriverà gli obiettivi, l’ambito territoriale interessato con focus sull’area oggetto di intervento, il piano degli interventi e delle opere previste;
➢ il Piano economico-finanziario, la relativa copertura finanziaria, la ripartizione degli onerinfra tutti i soggetti sottoscrittori e la stima dei costi di gestione;
➢ il Cronoprogramma delle opere. L’Accordo di Programma approvato non potrà comunque superare i pareri, autorizzazioni e permessi necessari per la realizzazione del progetto del nuovo Palazzetto dello Sport polifunzionale, tra cui quella paesaggistica, che dovranno essere regolarmente acquisiti dal Comune di Casalmaggiore, cui spetterà la progettazione definitiva/esecutiva, appalto ed esecuzione dei lavori. Il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma, con il supporto della Segreteria Tecnica, vigilerà sulla piena, tempestiva e corretta attuazione degli interventi previsti.
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