Politica

M5S: “Casi COVID in aumento. Siamo in ritardo ma le proposte c’erano”

"Ricordo che per l’infermiere di comunità c'è un bando dell’Asst e poco altro. Siamo in spaventoso ritardo - accusa Fiasconaro - con il paradosso che i soldi ci sono perchè stanziati già quest'estate dal governo con il decreto rilancio”.

“Ci risiamo: la curva dei contagi da COVID 19 (e dei malati) ha ripreso vertiginosamente a salire dai primi giorni di ottobre: ecco quindi nuove restrizioni ed il rafforzamento delle attività di contenimento della pandemia. L’allerta è forte”, dichiarano il consigliere comunale Gloria Costani e il consigliere regionale M5S Andrea Fiasconaro.  “La domanda nasce spontanea: siamo preparati ad arginare questa nuova ondata? Abbiamo lavorato con efficacia e reale determinazione sulla medicina territoriale ed i servizi correlati, già riscoperti come risorsa imprescindibile nei primi mesi dell’anno o sono stati  abbandonati a sé stessi, come sempre?  E dire che i presupposti sembrava ci fossero, dato che la giunta Fontana in Regione Lombardia aveva votato favorevolmente nello scorso luglio la proposta dei consiglieri del Movimento 5 Stelle – chiosa Costani – Proposta che prevedeva di istituire due distinte ATS Mantova e Cremona (tornando all’assetto sanitario precedente alla fusione) riconoscendo una maggiore attenzione alle peculiarità locali: riorganizzare e razionalizzare la attività delle Agenzie Tutela Salute (ATS), il cui compito è proprio quello di attendere all’organizzazione dei servizi primari sarebbe probabilmente un buon passo”.
“Ricordo – aggiunge Fiasconaro – che nella nostra proposta si sottolineava anche l’importanza di riordinare le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (a cui fanno capo i servizi ospedalieri), prevedendo un aumento di risorse economiche e di personale che permettesse l’istituzione della nuova ASST Oglio Po, per la zona del casalasco e viadanese. La pandemia ha comportato delle modifiche nelle priorità di azione ed ha evidenziato l’importanza della presa in carico dei pazienti sul territorio e la necessità di riqualificare dei servizi, ospedalieri e non, anche comportando un rifinanziamento, pur rapportato alle possibilità economiche.

Secondo l’AGI le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), avamposti territoriali costituiti da giovani medici in base ad un decreto legge del marzo scorso che hanno proprio il compito di agire sul territorio espletando una puntuale assistenza a domicilio di casi Covid positivi non gravi per evitare l’intasamento in ospedale, sono una quarantina attivate in Lombardia rispetto alle 200 preventivate. A questo si aggiungono anche i ritardi nella partenza delle attività dell’infermiere di famiglia/comunità. L’infermiere – prosegue Fiasconaro – potrebbe essere un’altra figura chiave per l’assistenza a domicilio e capillare dei casi COVID non gravi o non ancora gravi. Ricordo che per l’infermiere di comunità c’è un bando dell’Asst e poco altro. Siamo in spaventoso ritardo – accusa Fiasconaro – con il paradosso che i soldi ci sono perchè stanziati già quest’estate dal governo con il decreto rilancio”.

“Nel territorio di ATS Valpadana, con una popolazione di quasi 800 mila abitanti, avrebbero dovuto esserci almeno 15 unità e pare che invece siano 7 in funzione, probabilmente per mancanza di medici disponibili in base agli obiettivi prefissati. Un recentissimo studio dell’Istituto Mario Negri sottolinea che all’inizio della pandemia il 96% delle infezioni da COVID-19 non è stato rilevato dal sistema sanitario. Chiediamo dunque – concludono Costani e Fiasconaro – sono stati messi in campo tutti i mezzi per tracciare e contenere questa seconda ondata, più volte predetta dagli esperti?”.

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