M5S: “Casi COVID in aumento. Siamo in ritardo ma le proposte c’erano”
"Ricordo che per l’infermiere di comunità c'è un bando dell’Asst e poco altro. Siamo in spaventoso ritardo - accusa Fiasconaro - con il paradosso che i soldi ci sono perchè stanziati già quest'estate dal governo con il decreto rilancio”.
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Secondo l’AGI le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), avamposti territoriali costituiti da giovani medici in base ad un decreto legge del marzo scorso che hanno proprio il compito di agire sul territorio espletando una puntuale assistenza a domicilio di casi Covid positivi non gravi per evitare l’intasamento in ospedale, sono una quarantina attivate in Lombardia rispetto alle 200 preventivate. A questo si aggiungono anche i ritardi nella partenza delle attività dell’infermiere di famiglia/comunità. L’infermiere – prosegue Fiasconaro – potrebbe essere un’altra figura chiave per l’assistenza a domicilio e capillare dei casi COVID non gravi o non ancora gravi. Ricordo che per l’infermiere di comunità c’è un bando dell’Asst e poco altro. Siamo in spaventoso ritardo – accusa Fiasconaro – con il paradosso che i soldi ci sono perchè stanziati già quest’estate dal governo con il decreto rilancio”.
“Nel territorio di ATS Valpadana, con una popolazione di quasi 800 mila abitanti, avrebbero dovuto esserci almeno 15 unità e pare che invece siano 7 in funzione, probabilmente per mancanza di medici disponibili in base agli obiettivi prefissati. Un recentissimo studio dell’Istituto Mario Negri sottolinea che all’inizio della pandemia il 96% delle infezioni da COVID-19 non è stato rilevato dal sistema sanitario. Chiediamo dunque – concludono Costani e Fiasconaro – sono stati messi in campo tutti i mezzi per tracciare e contenere questa seconda ondata, più volte predetta dagli esperti?”.
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