Solidarietà, Commissione Vaccini e Covid. Elisabetta Strada: "Troppi ritardi"
“Siamo in piena seconda ondata – ribadisce la Consigliera civica - quindi è fondamentale sapere se esiste un piano strutturato di impiego delle donazioni in denaro e se sono state attivate procedure con criteri di somma urgenza per i lavori necessari nei diversi presidi ospedalieri".
Tre diversi interventi del consigliere regionale di Lombardi Civici Europeisti Elisabetta Strada, tutti a tema sanità. “Stiamo affrontando la seconda ondata dell’epidemia; durante la prima ondata la regione e gli ospedali hanno ricevuto oltre 109 milioni di euro in donazioni. La Regione sta investendo e utilizzando questi fondi per fare gli interventi strutturali e gli strumenti necessari per la riqualificazione delle strutture? Crediamo che sia necessario accelerare tutti gli interventi utili, per questo oggi abbiamo depositato una nuova interrogazione per avere un aggiornamento della mappatura delle donazioni arrivate alla sanità lombarda, dopo che in data 25 maggio avevamo già depositato l’Interrogazione 2679 senza ad oggi, con rammarico e preoccupazione, aver ottenuto alcun riscontro”.
I numeri della solidarietà sono importanti, come pubblicato al 19 giugno sul sito della Regione Lombardia:
• fondi raccolti in denaro da ATS, ASST, IRCCS ed AREU € 109.024.378,28;
• fondi raccolti in beni da ATS, ASST, IRCCS ed AREU € 22.679.810,44
• fondi raccolti dall’Amministrazione Regionale da 33.375 donatori € 52.972.974,24
per un totale di € 187.677.200,99.
Sempre dal sito della Regione Lombardia risulta che:
• dei circa 53 milioni donati all’Amministrazione Regionale, ad oggi euro 39.000.000,00 sono stati utilizzati, ai sensi della legge regionale Legge Regionale 31 marzo 2020, n. 4, per acquisizioni di beni e servizi necessari alle strutture del servizio sanitario regionale da utilizzare nelle attività di contrasto all’emergenza epidemiologica da COVID-19, nonché alla realizzazione di interventi da parte della Protezione civile in relazione all’emergenza, conformemente a quanto previsto dall’articolo 99, commi 3 e seguenti, del decreto-legge n.18 del 2020.
• le restanti risorse, che ammontano a circa euro 14.100.000, sono in giacenza sul conto della Tesoreria di Regione Lombardia.
• le ATS, ASST, e IRCCS, operando in piena autonomia, hanno potuto utilizzare risorse in denaro per circa € 109.000.000.
“Siamo in piena seconda ondata – ribadisce la Consigliera civica – quindi è fondamentale sapere se esiste un piano strutturato di impiego delle donazioni in denaro e se sono state attivate procedure con criteri di somma urgenza per i lavori necessari nei diversi presidi ospedalieri sia da parte delle ATS, ASST e IRCSS che direttamente dall’Amministrazione Regionale. Per fare solo un esempio concreto: al Sacco, struttura sanitaria in primissima linea sul fronte Convid-19, c’è un progetto per l’acquisto di una Tac al Pronto Soccorso. Decisione presa, sponsor trovato, ma la TAC non c’è ancora. Crediamo sia davvero fondamentale usare subito e bene tutti i fondi donati per risolvere le tante criticità presenti nei nostri ospedali. Sia per una buona normale amministrazione, sia per l’amministrazione straordinaria che questo virus ci impone”.
“In Commissione Sanità – prosegue Strada – per la Direzione Generale Welfare ho ricevuto un’altra discutibile risposta alla mia domanda ribadita: come mai la Commissione Vaccini, decaduta dopo la scadenza della Giunta Maroni nel marzo 2018, non è mai stata rinominata, nonostante il rinnovo fosse previsto di routine dopo l’insediamento della nuova Giunta Fontana e fosse anche specificamente indicato nella Delibera delle regole emanata a dicembre 2019. Il 7 ottobre, in una precedente riunione della Commissione Sanità la risposta (testuale) ricevuta era stata risibile: ‘non l’abbiamo rinominata a causa dell’emergenza Covid-19’. Peccato fossero già trascorsi 2 anni precisi, prima dell’insorgere dell’emergenza”: “Ma la nuova risposta odierna – continua la Consigliera civica- è, se possibile, ancora più inadeguata. Mi è stato risposto: “E’ vero che la Commissione era decaduta con la Giunta Maroni, ma la Commissione stessa, prima dello scioglimento, si era già espressa sulla politica vaccinale degli anni successivi, quindi abbiamo seguito indicazioni già definite”. Questa risposta si commenta in due modi: prima di tutto è incredibile sostenere che le politiche vaccinali dell’autunno 2020 dipendano da indicazioni del 2018. In secondo luogo, il che è ancora più grave, sostenere questo significa dichiarare che nulla è stato cambiato dopo l’insorgere, nel febbraio 2020, della prima ondata di pandemia. La ritengo – commenta Strada- una ennesima, duratura e preoccupante dimostrazione di grande inadeguatezza nella definizione e nella programmazione della politica sanitaria lombarda alle prese, oggi, con la seconda ondata di Covid-19”.
“Aggiungo solo che in Commissione oggi ho anche chiesto il prezzo di aggiudicazione delle dosi di vaccino nelle altre Regioni, nel periodo febbraio-aprile, dopo che a febbraio la prima gara indetta da Aria in Lombardia era andata a vuoto, con un prezzo d’asta fissato a 4,5 euro a dose (contro i 5,50 pagati nel 2019) mentre, successivamente a marzo, il prezzo di aggiudicazione lombardo era stato di 5,50 euro, in linea con i 5,70 euro di altre Regioni confermati oggi. Sottolineo ancora due aspetti: la base d’asta di 4,5 euro era evidentemente fuori mercato e inizialmente non è stato previsto un aumento delle dosi rispetto al 2019, quando non era però in atto la pandemia. Si capisce come mai, ancora una volta, la Lombardia sia il fanalino di coda rispetto a tante altre Regioni: mancanza di analisi, di programmazione e di visione”.
Infine, sempre a tema Covid. “Da aprile nessuna informazione dall’Assessore Giulio Gallera sull’analisi epidemiologica del Covid-19 in Lombardia. Non si sa dove avviene in prevalenza il contagio. Per questo oggi – dichiarano Elisabetta Strada (Consigliere regionale Lombardi Civici Europeisti), sostenuta in questo caso da Niccolò Carretta (Consigliere regionale Azione) – abbiamo depositato un’Interrogazione per chiedere all’Assessore Giulio Gallera i seguenti dati:
• le analisi epidemiologiche effettuate in Lombardia dall’inizio pandemia
• un’analisi dell’andamento del contagio
• l’analisi dei dati statistici, per avere maggior consapevolezza della situazione effettiva e del possibile evolversi della malattia, e poter mettere in campo azioni specifiche e mirate
• un’analisi dei dati per comprendere dove effettivamente avvengono i contagi
• e infine sapere, alla luce delle affermazioni del Direttore Generale Bergamaschi e del Direttore Sanitario De Micheli sulla difficoltà di tracciamento dei contatti, quali azioni intenda mettere in campo Regione Lombardia per effettuare un’analisi epidemiologica scientifica sui dati, i numeri, la provenienza e l’andamento del contagio.”
“In aprile, in piena prima ondata di pandemia – ricordano Strada e Carretta – è stato approvato all’unanimità il nostro ’Ordine del Giorno n. 979 ‘Analisi epidemiologica su diffusione, provenienza, andamento e monitoraggio del contagio da Covid-19’, che invitava la Giunta ad ‘effettuare un’analisi statistica epidemiologica e demografica per avere maggior consapevolezza della situazione effettiva e del possibile evolversi della malattia, così da auspicare un controllo e un rallentamento del contagio e quindi diminuire la domanda sanitaria’.”
“Non abbiamo ancora mai ricevuto dati o informazioni sull’attuazione dell’Ordine del Giorno– sottolineano Strada e Carretta – e ci troviamo attualmente alle prese con la seconda ondata dell’epidemia Covid-19, che vede incrementi esponenziali di pazienti positivi e sta rendendo necessarie varie misure restrittive al fine di garantire la sicurezza di tutti e il contenimento del contagio. Ma da mesi numerosi virologi, medici ed esperti in materia sanitaria si sono espressi sulla necessità fondamentale di monitorare e tracciare i contagi, al fine di avere un’analisi epidemiologica dettagliata per comprendere il propagarsi e l’andamento del virus”. “In questo scenario molto preoccupante – concludono i due Consiglieri – l’Assessorato al Welfare fornisca subito questi dati e dica quali azioni sta attuando Regione Lombardia per effettuare un’analisi epidemiologica aggiornata e scientifica su numeri, provenienza e andamento del contagio, oppure faccia immediatamente i passi e le analisi necessarie per reperirli con la massima rapidità. Urge sapere come e dove avviene il contagio per effettuare chiusure mirate ed efficaci, senza chiudere i ristoranti se il contagio avviene sulle panchine o arrivare a ripetere un insostenibile, indifferenziato lockdown”
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