Padre Gigi Maccalli rilasciato Il missionario cremasco libero dopo due anni di prigionia
Nell’aprile di quest’anno, il quotidiano ‘Avvenire’ aveva diffuso un video, di soli 24 secondi, dove padre Maccalli e Chiacchio recitavano il proprio nome e la data, provando di essere vivi e in buona salute
Padre Gigi Maccalli è finalmente libero! Ad annunciarlo la presidenza del Mali, dove il missionario cremasco era stato portato in seguito al rapimento da Bomoanga, la missione nella quale operava – per conto di Sma – nel Niger. Rilasciato con lui anche un altro italiano sequestrato, Nicola Chiacchio.
Le voci della sua liberazione avevano iniziato a diffondersi una decina di giorni fa. Una speranza sussurrata, dopo 24 mesi di preghiere da parte dei fedeli, amici, della ‘sua’ gente nella diocesi di Niamey. Questa sera, intorno alle 22.30, la conferma da parte del portavoce del presidente maliano e la nota della Farnesina, che incessantemente ha lavorato per il risultato. La notizia arriva dopo la liberazione, durante l’ultimo finesettimana, di un centinaio di jihadisti (sospettati o condannati).
“La liberazione è stata resa possibile grazie al prezioso lavoro del personale dell’Aise e di tutti i competenti apparati dello Stato, unitamente alla importante collaborazione delle autorità maliane. Il buon esito dell’operazione, oltre a mettere in luce la professionalità, le capacità operative e di relazione dell’intelligence, ha evidenziato anche l’eccellente opera investigativa dell’Autorità giudiziaria italiana ed il prezioso lavoro svolto dalle donne e degli uomini del ministero degli Affari Esteri e dell’intera Unità di Crisi della Farnesina. Ancora una volta, la proficua, corale e sinergica interazione tra le istituzioni dello Stato si è rivelata vincente, consentendo di raggiungere il primario obiettivo di riportare in Patria i nostri due connazionali”, questa la nota della Farnesina.
Padre Gigi era stato rapito, la notte tra il 17 e 18 settembre 2018, da un gruppo armato: jihadisti, forse provenienti dal Mali o dal Burkina Faso. Era appena stato in Italia, in vacanza, dove era stato a trovare la famiglia.
Nell’aprile di quest’anno, il quotidiano ‘Avvenire’ aveva diffuso un video, di soli 24 secondi, dove padre Maccalli e Chiacchio recitavano il proprio nome e la data, provando di essere vivi e in buona salute.
Suonano a festa le campane del Cremasco, a testimoniare la grande gioia di chi non ha mai smesso di credere in un suo ritorno alla libertà, nonostante il lungo, interminabile, silenzio.
Ambra Bellandi