Politica

Sabbioneta, Noi Ambiente e Salute contro tutta la politica "Petizione 5G ignorata"

"La superficialità e noncuranza con cui è stata liquidata la nostra petizione in Consiglio Comunale a Sabbioneta sinceramente ci spaventa. La reazione dopo questo atto pubblico non favorevole nei nostri confronti non è la resa, anzi! Continueremo a batterci".

SABBIONETA – “Una brutta e triste pagina è stata scritta a Sabbioneta nella giornata del 30 settembre 2020 in Consiglio Comunale per l’esame e votazione della “Petizione per bloccare la messa in funzione della rete 5G” in uno dei borghi più belli d’Italia: il voto unanime di astensione e contrarietà alla petizione (nessun favorevole) segna una sconfitta per la democrazia Sabbionetana, non tanto per il contenuto della petizione sottoscritta da più di 400 cittadini, quasi tutti del comune di Sabbioneta, ma per la mancanza, emersa, di rappresentatività delle istanze della gente comune”.

A scriverlo è il gruppo Noi, Ambiente e Salute. “Una sconfitta significativa da non dimenticare – spiegano dall’associazione – che va ad indicare quale può essere il futuro di Sabbioneta e soprattutto della tutela della salute di tutti i cittadini. Queste più di 400 persone che hanno firmato la petizione da chi sono rappresentate??! Persino una consigliera comunale non ha mantenuto fede alla firma depositata a suo tempo sulla petizione… Rappresentanti di maggioranza ed opposizione si sono giustificati sulla necessità di approfondire l’argomento complesso per capire cosa è il 5G e se può causare danni alla salute. Ma in quanti di loro hanno partecipato per acquisire informazioni, sia al pubblico convegno proposto a Sabbioneta il 6 novembre 2019, per far conoscere i pericoli della sperimentazione 5G ed al quale sono intervenuti il dr. Andrea Vornoli ricercatore presso il famoso Istituto Ramazzini di Bologna e il dr. Paolo Orio dell’Associazione Italiana Elettrosensibili, sia ai numerosi eventi svoltisi in questi ultimi mesi nel distretto Viadanese/Casalasco e nella Bassa Reggiana con relatori famosi ed autorevoli sulla tematica?”.

“La petizione – spiegano dal gruppo – è stata consegnata in Comune il 30 ottobre 2020 da Maria Teresa Sarzi Amadè coordinatrice della istanza pubblica: possibile che da allora nessuno si sia posto l’obiettivo di sviscerare ed approfondire fino in fondo l’argomento? La questione ancor più grave è stata che il documento chiedeva due provvedimenti: oltre a bloccare la tecnologia 5G (con una apposita ordinanza cautelare che già altri numerosi comuni hanno adottato) anche di trovare soluzioni alternative al Wi-Fi nelle scuole, visto che la popolazione pediatrica e giovanile è più vulnerabile nei confronti di questa tecnologia: tale provvedimento è già stato peraltro adottato in diversi istituti scolastici, ma anche questo obiettivo è stato cassato da tutti i membri del Consiglio Comunale di Sabbioneta senza alcuna considerazione. C’è da apprezzare il fatto che il Sindaco di Sabbioneta abbia dato la possibilità alla presentatrice della petizione di intervenire in Consiglio Comunale per illustrare l’argomento, ma la relatrice ha posto diversi quesiti a cui non ha ricevuto risposta e questo non è giustificabile”.

“La questione del 5G in Italia – conclude Noi, Ambiente e Salute – è attualmente alla ribalta sui mezzi di informazione in quanto l’attuale visita nel nostro Paese del Segretario di Stato americano Pompeo ha come obiettivo principale proprio le future scelte su questa tecnologia e le relative ripercussioni che potrà avere nei campi strategici, militari e sul controllo e limitazione delle libertà personali, motivo per cui le implicazioni e le conseguenze di queste decisioni non avranno solamente impatto sulla salute, ma su tutta la sfera dei diritti e stili di vita personali. La superficialità e noncuranza con cui è stata liquidata la nostra petizione in Consiglio Comunale a Sabbioneta sinceramente ci spaventa. La reazione dopo questo atto pubblico non favorevole nei nostri confronti non è la resa, anzi! Continueremo a batterci perché non vogliamo essere cavie, siamo persone civili e continueremo a chiedere a chi ci rappresenta (?!) e amministra di essere tutelati e preservati da qualsiasi sperimentazione senza il nostro consenso”.

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