Alcol, risse e stupefacenti: i Carabinieri chiudono per 15 giorni il bar Matrix di Asola
L’attenzione investigativa dei militari è ricaduta proprio su quella attività commerciale dopo numerosissime segnalazioni, pervenute in quella caserma carabinieri, che raccontavano di sospetti “via vai” tra gli avventori e le pertinenze della stessa struttura. GUARDA IL VIDEO
ASOLA – I Carabinieri di Asola chiudono per 15 giorni “in via d’urgenza” l’esercizio pubblico all’insegna bar Matrix ai sensi dell’Art. 100 del T.U.L.P.S. La proposta di applicazione dell’art. 100 del TULPS a carico dell’attività commerciale nasce da una circostanziata e mirata attività dell’Arma di Asola che ha portato all’evidenza del Questore di Mantova una situazione di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica che perdurava da diverso tempo, causata dalle frequentazioni di soggetti pregiudicati e dediti al malaffare che hanno creato nel territorio Asolano “allarme sociale” tanto da aver reso necessario dieci interventi degli stessi Carabinieri presso quell’esercizio pubblico per “disturbo alla quiete pubblica – urla e schiamazzi e danneggiamenti a seguito aggressione”.
I Carabinieri di Asola, nel pomeriggio del 29 settembre hanno dato esecuzione al provvedimento emesso in pari data dal Questore di Mantova, dott. Paolo Sartori, che ricevuti gli atti e valutata la gravità dei fatti esposti a seguito di articolata e specifica richiesta di quella Stazione Carabinieri, ha ritenuto di poter adottare il provvedimento in via d’urgenza atteso che la gravità dei siffatti avvenimenti ed il breve lasso di tempo intercorso tra il loro verificarsi hanno creato allarme sociale costringendo le Autorità di Pubblica sicurezza ad intensificare l’attività di prevenzione nella zona interessata ove veniva rappresentato all’Autorità Provinciale responsabile dell’Ordine Pubblico, una situazione di turbativa della sicurezza.
L’attenzione investigativa dei militari è ricaduta proprio su quella attività commerciale dopo numerosissime segnalazioni, pervenute in quella caserma carabinieri, che raccontavano di sospetti “via vai” tra gli avventori e le pertinenze della stessa struttura. In effetti è emerso che il locale era abitualmente frequentato da pregiudicati e veniva inoltre identificato come “centro di gravità” da parte di soggetti dediti al consumo smodato di sostanze alcoliche e stupefacenti, ragione per la quale all’interno del locale e nelle immediate vicinanze si era concentrata una negativa frequentazione di clienti che giorno dopo giorno avevano creato “allarme sociale” tra i residenti ed i passanti.
La sospensione della licenza di un esercizio, prevista dalla norma in esame, non ha la finalità di sanzionare la soggettiva condotta del gestore del pubblico esercizio per il verificarsi di condizioni potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, bensì di impedire – attraverso la temporanea chiusura del locale – il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale e, nel contempo, di prevenire il reiterarsi di questo genere di situazioni, rendendo consapevoli quei soggetti della circostanza che la loro presenza è stata rilevata dall’Autorità, in modo da indurre il definitivo allontanamento degli stessi, o il modificarsi della loro condotta.
Di fatto è una misura cautelare con finalità di prevenzione, dunque, finalizzata a produrre un effetto dissuasivo sui soggetti ritenuti pericolosi, i quali da un lato sono privati di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, sono avvertiti della circostanza che la loro presenza è oggetto di attenzione da parte delle Autorità. Il tutto “indipendentemente dalla responsabilità dell’esercente”. Infatti, in relazione agli incontestabili elementi informativi raccolti dai Carabinieri di Asola, il dott. Paolo Sartori, Questore di Mantova, ha condiviso le risultanze emettendo in urgenza il provvedimento amministrativo.
Il bar Matrix non è nuovo alle attenzioni dei Carabinieri di Asola che, per medesimi simili fatti, già nel 2015 avevano inoltrato una circostanziata richiesta al Questore di Mantova che emetteva un analogo provvedimento di sospensione, per la durata di tre giorni. La proposta si è concretizzata dopo una precisa attività investigativa che ha permesso di registrare in venticinque controlli di polizia effettuati all’esercizio, ben quarantadue soggetti pregiudicati presenti all’interno del locale con dieci interventi richiesti al 112 per i motivi di cui sopra.
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