Lettere

"Casalasco, qualcosa
si muove: torniamo
subito a parlarne"

da Sante Gerelli, Sinistra Italiana Gussola

Egregio Direttore,

gli organi di informazione hanno un ruolo importante nella vita dei territori, grazie al vostro spazio che mettete a disposizione si possono esprimere idee ed aprire un confronto diretto sul territorio. Confronto fatto da  Sindaci, Amministratori Comunali, da operatori presenti sul territorio, ma anche da semplici cittadini che hanno a cuore lo sviluppo del territorio in cui vivono e operano.

Dalla lettera in comune dei quattro sindaci, Gussola, Martignana Po, S. Giovanni in Croce, e Rivarolo del Re  ne sono seguiti alcuni contributi scritti che tengono aperto il dialogo. L’ultimo contributo lo ha dato il Sindaco di Rivarolo del re, uno scritto sul quale concordo, soprattutto perché elenca le potenzialità del suo comune da mettere a disposizione per lo sviluppo del territorio Casalasco. L’imprenditoria agricola e di trasformazione, i palazzi storici, la viabilità, l’importanza fondamentale dei corsi d’acqua, insomma a mio parere ha messo sul piatto punti da cui partire, La storia, l’occupazione, la cultura , l’ambiente, il fiume Oglio e il fiume Po. Certamente si devono superare campanilismi, il voler essere i primi della classe, la burocrazia che è l’ostacolo più pericoloso per iniziare nuovi percorsi. La burocrazia tutti diciamo che vogliamo combatterla, ma mi risulta che in alcuni casi  per avere una possibile risposta ( non ancora pervenuta) su un tema ambientale, si sono succeduti 3 sindaci e 4 amministrazioni. Quindi combattiamola veramente questa burocrazia, mettendo in campo tutte le sane energie che sviluppa il nostro territorio. L’interessamento per lo sviluppo del Casalasco per alcuni cittadini e amministratori non è una cosa pensata oggi ,ma ha una lunga gestazione.

Il 23 maggio 1976 , l’allora FGCI tenne un convegno nel teatro di S. Giovanni in Croce dal titolo “DOMANI IL CASALASCO-PIADENESE”, fu una iniziativa entusiasmante che coinvolse giovani del territorio, giovani che portarono il loro contributo intervenendo su molteplici temi, tra cui la viabilità, scuole, corsi d’acqua, agricoltura e industria e ambiente. L’allora senatore del PCI  Giuseppe Garoli tenne le conclusioni, tutto il convegno fu riportato in libricini  ciclostilati dai giovani compagni di Piadena.

Gli interventi furono effettuati dai compagni: Introduzione GERELLI SANTE (Gussola), Analisi della criticità del sistema agricolo Cremonese e proposte per il suo riordino. CESARE VACCHELLI (Piadena), Crisi della politica  e necessità del suo rinnovamento FONTANELLA PIETRO (Casteldidone), andamento demografico di Casalmaggiore e incidenza sul mondo del lavoro, ZANELLA KRAMER ( Casalmaggiore), l’importanza dell’agricoltura e del mondo del lavoro, SARZI ROBERTO (Gussola), Scuole e servizi nel Casalasco, dagli asili nido alle superiori. CERIOLI GIOVANNI , (Gussola),Occupazione e ruolo della classe operaia, SCARONI BRUNO (S.Giovanni in Croce), hanno portato un positivo contributo WALTER GRANDI , Sindaco di Piadena, GERELLI GIUSEPPE , Sindaco di Gussola, NARDI ANTONIO. camera del lavoro di Casalmaggiore, conclusioni del Senatore del PCI Giuseppe Garoli.

Ho voluto sottolineare questo passaggio perché la passione per il nostro territorio è sempre stata alta, ma soprattutto giovani sia studenti, operai e anche disoccupati si riunivano per studiare il loro territorio, facendo emergere le potenzialità ma soprattutto le cose che dovevano cambiare. Erano gli anni della passione politica, gli anni dove i problemi si cercava di affrontarli assieme , dove l’individualismo era tenuto da parte. Purtroppo  oggi non è più così , ma non bisogna mai dimenticare il passato, perché migliorandolo si possono costruire percorsi nuovi.

Anche il parroco di Martignana Po, con il suo linguaggio, con altre finalità ha parlato di Casalasco, cercando di costruire percorsi che uniscano i paesi e questi percorsi portino altri cittadini a visitare questo pezzo di terrà importante sia per noi, sia per l’economia, ma che se non esce dall’essere considerato il meridione della Lombardia rischia l’isolamento. È possibile un percorso partecipato per gettare le basi di un territorio unito, una conferenza dove cittadini, amministratori, Ambientalisti, Politici, Sindacalisti, imprenditori si confrontano e mettano in campo idee e impegno per costruire un nuovo senso di appartenenza al nostro territorio. Sappiamo che è un passaggio che non si usa più, ma sappiamo  che è anche un passaggio di democrazia dal basso, la quale può essere un antidoto al personalismo e al populismo odierno.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata