Riuso o rottame? Post di Paolo Bocchi accende la discussione: "La città deve puntare in alto"
Ma stiamo scherzando? E questo dice la piazza è mia? Sicuramente fosse per me in piazza non ti farei più mettere piede con quella roba, credo di essere una persona tollerante ma tutto ha un limite
CASALMAGGIORE – Più critiche che lodi. I mercatino del riuso (o del rottame, come l’ha definito qualcuno) ha suscitato ieri ben più di una perplessità e fatto vivere, verso le 7, un momento di tensione.
E’ Paolo Bocchi, titolare di Guareschi Abbigliamento, a raccontare. “La Piazza è mia! Questa – scrive – è la frase che mi sono sentito ripetere più volte questa mattina alle sette dopo aver chiesto alle due signore della bancarella del riuso di spostare la loro mercanzia perchè pure io (Guareschi abbigliamento) avendo ottenuto l’autorizzazione dal Comune, dovevo esporre la merce per lo Sbaracco, senza tante discussioni ci siamo accordati.
Ma è qui che è intervenuto il fenomeno con atteggiamento strafottente, credo il capetto del mercatino del riuso: la piazza è mia! Ho pagato per occupare il suolo pubblico quindi lei non ha diritto di farlo! Non avevo voglia di discutere con questo individuo quindi mi sono rivolto alla polizia municipale che in pochi minuti ha risolto il caso.
Ma la frase che più mi ha colpito è stata proprio quella: la piazza è mia! Ma come si permette questo qui, che una volta al mese viene con banchi improponibili che espongono merce al limite della discarica raccolta nelle cantine o chissà dove, oggi ho visto anche bambole rotte, scarpe usate, motoseghe arrugginite, piatti rovinati, pentole ammaccate, passeggini malmessi.
Ma stiamo scherzando? E questo dice la piazza è mia? Sicuramente fosse per me in piazza non ti farei più mettere piede con quella roba, credo di essere una persona tollerante ma tutto ha un limite.
Oggi viviamo in una società degradata da molti punti di vista, la piazza di Casalmaggiore dovrebbe essere a mio parere il luogo più nobile della città, il salotto del centro storico, qui dovrebbero tenersi solo eventi di qualità ed invece ospitiamo questi pseudo mercatini che aggiungono degrado e sporcizia in una zona da salvaguardare, valorizzare ed ulteriormente nobilitare con spettacoli, concerti, sfilate di moda, manifestazioni culturali, competizioni sportive, mostre artistiche, mercati artigianali o di alta qualità, ma non il festival del brutto: il mercato del riuso.
Mi rivolgo all’amministrazione Comunale, se vogliamo attirare gente in Città, abbiamo il coraggio di selezionare ciò che viene proposto puntando in alto, non in basso.
Se proprio lo si vuole fare il riuso, si scelga un’altra zona ma non la Piazza così non sentiremo più quella frase che in questo contesto risulta offensiva per tutto il paese di Casalmaggiore”.
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