Via Postumia, Andrea Devicenzi a casa, l'Ulisse e la sua Itaca
Poi si allontanerà ancora dalla sua Itaca, per fare gli 'ultimi' 300 km o poco più che lo separano da Genova e dal mare. Le ultime 17 tappe di un viaggio dai grandi significati
CASALMAGGIORE – E’ giunto alla sua Itaca Ulisse. Non ha la barba lunga, né il bastone. Anzi, a dire il vero di bastoni ne ha due che lo reggono ogni giorno, gigante contro la tempesta. E’ giunto nella sua terra, quel casalasco che l’ha visto crescere come tutti i ragazzi, con tanti sogni e orizzonti davanti, mutati quando a 17 anni, e in un incidente rovinoso, perse la gamba per sempre. Non è servito a fermarlo. Ulisse ha continuato il suo peregrinare tra imprese impossibili ed altre più normali. Normali per lui, che non si arrende mai.
E’ giunto alla sua Itaca Ulisse, con un bel gruppo di compagni di viaggio. Dall’infermiera Ferdinanda, che alle due riprendeva a lavorare in ospedale alla maestra Patrizia che fotografava i fotografi, dagli amici dell’AVIS pedale Casalasco, compagni di tante strade e tanti allenamenti al gruppo di donne del nordic Walking. “Stamattina ho un bel gruppo di compagni di viaggio” ci ha detto non nascondendo la soddisfazione. “Qui sono a casa, ed è strano portare un percorso sulle strade che conosci ma è un’esperienza nuova che andava fatta”.
C’era anche la sua Penelope ad attenderlo, e la sua piccola Telemaco. Un’emozione nell’emozione, lo hanno scortato per la piazza del mercato dove i tanti Argo incontrati di mano in mano lo hanno riconosciuto. Si è nutrito dell’incitamento e della forza che gli ha comunicato la sua gente. Un mercantino che lo ha riconosciuto al centro della piazza ha voluto andargli incontro per dirgli semplicemente “Grande Andrea, sei un grande”. Un grande, il nostro Ulisse lo è davvero. Poco prima di salire in comune lo ha avvicinato una donna, e lo ha voluto abbracciare. Era un’anziana, e non si è tirato indietro. C’era tanto amore in quell’abbraccio, tanta tenerezza. Sembra una cosa scontata ma vederlo andare col sorriso, il pensiero positivo che lo anima, l’energia che involontariamente comunica, vederlo fermarsi con chi lo chiama, scambiare due parole e sempre con un’innata gentilezza è una carica di energia positiva per tutti. Anche per chi scrive.
Di guerre Andrea, il nostro Ulisse, ne ha combattute parecchie. Non impugnando spade, non legandosi all’albero maestro della nave e neppure ingannando i suoi carcerieri per cercare una via di fuga. Ha combattuto tante battaglie senz’armi. La prima, e la più importante quella con se stesso. Quella per dimostrare a se stesso e al mondo che volere è potere spesso e sempre, che non importa quante braccia o quante gambe hai, che non si perde mai in partenza, che c’è sempre un gradino più alto al quale puoi avere l’aspirazione di arrivare. Ne ha saliti tanti di gradini in questi anni, la sua scala sembra non aver mai fine. Ha dimostrato al mondo intero che la forza della convinzione e della mente, la necessaria preparazione fisica e un po’ di sana follia possono fare miracoli inimmaginabili. Ha vinto battaglie a cui tanti, con due gambe e due braccia, non si avvicinerebbero neppure. L’insegnamento fondamentale è proprio quello: l’uomo può sempre trovare un modo per trovare una soluzione a ciò che manca. Una mancanza è una prova: dove non arriva il corpo ci può arrivare la mente, il coraggio e il cuore.Non è un messaggio da poco. E’ l’essenza del suo stesso vivere, perennemente in cammino.
Di guerre Andrea ne ha combattute tante, e tante le ha vinte. Da qualche tempo ne ha iniziata una a passo un po’ più lento per far conoscere il suo paese. “La via Postumia – ha spiegato al sindaco Filippo Bongiovanni – è davvero un percorso bellissimo che meriterebbe altra considerazione. Ci sono altre vie più pubblicizzate in Italia e la Postumia non ha nulla da invidiare. Ci sono paesi davvero unici, posti straordinari”.
Il sindaco di Casalmaggiore ha illustrato con dovizia di particolari la storia del palazzo comunale e dei personaggi dipinti nella sala del Consiglio. Ha raccontato con la giusta enfasi piccole parti di storia, ha omaggiato Andrea di un libro sulla Chiesa della Fontana e tutti i presenti di un DVD che parla di argini e di mobilità dolce. Ieri stessa cosa aveva fatto il sindaco di Sabbioneta Marco Pasquali e l’altro ieri quello di San Martino Dell’Argine Alessio Renoldi. Hanno mostrato la bellezza dei loro paesi, l’unicità di queste nostre terre di bassa padania, la forza della gente.
Oggi pomeriggio Andrea sarà a Martignana. L’Ulisse ha deciso di arrivarci da Casalmaggiore con uno strappo alla postumia, percorrendo quella strada di golena che un tempo fu parco. E’ una scelta precisa e voluta: se bisogna esaltare la bellezza di queste nostre lande, la bellezza della golena è impareggiabile. Dopo il saluto del sindaco di Martignana Gozzi, quattro giorni di riposo (o quasi) a casa.
Poi si allontanerà ancora dalla sua Itaca, per fare gli ‘ultimi’ 300 km o poco più che lo separano da Genova e dal mare. Le ultime 17 tappe di un viaggio dai grandi significati. Ci sono ancora guerre da combattere. Senz’armi, con determinazione e coraggio, con il grandissimo sorriso che da sempre lo accompagna, con l’energia che involontariamente comunica. Con quelle spalle larghe, quell’unica gamba d’acciaio e quei due ‘bastoni’ che lo accompagnano. Con il cuore che sempre mette in ogni cosa. Ci sono ancora tanti Argo da incontrare, che lo attendono. Come quando si attende un alba per ripartire. Lui, per tanti che lo seguono e per chi ha la fortuna di conoscerlo, è proprio quel guerriero e quell’alba. Un motivo – forte – in più per rimettersi in cammino.
Nazzareno Condina