Cronaca

Bozzolo e quel grazie lungo 77 anni in una lettera di Guido Maia, tra gli "sfollati" del 1943

Una lettera che Franco Maia ha trovato in casa durante il periodo del lockdown, cercando di occupare il tempo immergendosi nei ricordi di famiglia. “Un grazie a lei - continua Franco Maia - in qualità di rappresentante della sua comunità ed a lei ed ai discendenti dei suoi generosi concittadini, un abbraccio riconoscete lungo 77 anni".

BOZZOLO – Un grazie a distanza di 77 anni: è giunta alla casella mail del comune di Bozzolo una missiva molto particolare, che ha fatto molto piacere al sindaco Giuseppe Torchio. Il mittente è Franco Maia, figlio di Guido, Capitano dell’Esercito, deceduto nel campo di concentramento di Thorn, in Polonia. “Come sindaco della comunità – sottolinea proprio Torchio – ringrazio di questo pensiero grato, che giro a tutta la popolazione di Bozzolo, con orgoglio e viva partecipazione perché i bozzolesi sono questo, come ha ben ricordato il giornalista Luciano Ghelfi nel bel libro sugli sfollati”.

Il 12 settembre 1943 Guido Maia scriveva: “Al mattino siamo a Bozzolo Mantovano. Non dimenticherò mai come ci hanno accolto. Pane, frutta, dolci, polenta, tutto ciò che hanno potuto dare, hanno dato. Facciamo provvista perché i tedeschi non parlano di mangiare”. Una lettera che Franco Maia ha trovato in casa durante il periodo del lockdown, cercando di occupare il tempo immergendosi nei ricordi di famiglia. “Un grazie a lei – continua Franco Maia – in qualità di rappresentante della sua comunità ed a lei ed ai discendenti dei suoi generosi concittadini, un abbraccio riconoscete lungo 77 anni, da parte mia, Franco Maia, e dei miei figli, di Guido, il più grande e che porta il nome del nonno, in particolare”.

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