Politica

Casalmaggiore, banchetto 'referendum' al mercato: il perché del NO

Diciamo il nostro NO alla Legge che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della nostra Costituzione: una Legge demagogica, sbagliata e pericolosa, che contraddice le regole e le logiche della democrazia partecipativa

CASALMAGGIORE – Sabato mattina presente al mercato di Casalmaggiore un punto informativo sulle ragione del NO al referendum, organizzato dal Comitato per il No- Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Cremona (una rete di cittadinanza attiva che opera per la difesa, la promozione e l’attuazione di princìpi regole finalitá della Costituzione della Repubblica nata dalla Liberazione dal nazifascismo).

Presenti due referenti casalaschi, tra i primi cento firmatari dell’appello: Barili Gloria e Giamei Giovanna.

Diverse le persone che si sono fermate per avere chiarimenti in merito al referendum che si svolgerà il 20 e 21 settembre, tanti ancora i disinformati. Abitare in un territorio periferico come il nostro ti fa sentire un cittadino di serie B. Non bastano l’appartenenza o l’identità. Essere lombardo della Bassa non è uguale ad essere lombardo di una grande città.

Il lombardo delle zone periferiche paga la sua collocazione in termini di servizi peggiori, scarse infrastrutture, impossibilità di far sentire la propria voce. Scarsa rappresentanza, scarso peso politico e scarse risorse vanno di pari passo.

Se vincesse il Si i cittadini sarebbero meno rappresentati, confondere qualità con quantità non aiuta certamente ad implementare un dibattito costruttivo. Comprimere ulteriormente il ruolo del Parlamento a favore delle decisioni prese da gruppi ristretti non riduce, ma se possibile aumenta a dismisura la distanza fra i territori.

Essere meno rappresentati significa non portare in parlamento le problematiche dei territori piu periferici , per questo riteniamo che la riduzione del numero dei parlamentari sia un provvedimento inutile e dannoso che aggrava, anziché risolvere, i problemi che i cittadini vivono sulla loro pelle, quali servizi e infrastrutture.

Di seguito, per approfondire, riportiamo un estratto dell’appello del Comitato cremonese per il NO al Referendum

Diciamo il nostro NO alla Legge che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della nostra Costituzione: una Legge demagogica, sbagliata e pericolosa, che contraddice le regole e le logiche della democrazia partecipativa e rinnega i principi e le finalità della nostra Costituzione.

E che penalizzerebbe ulteriormente il nostro territorio e la nostra provincia, come tutte le cento realtà locali di cui è fatto il nostro Paese.

Abbiamo ragioni radicali, responsabili e coerenti:

NO alla riduzione arbitraria e indiscriminata del numero degli eletti che sancirebbe il dominio delle segreterie con un ceto politico di nominati: per garantire l’autonomia dei parlamentari e un Diritto di Voto libero ed eguale per tutti i Cittadini e le Cittadine;

NO all’esclusione delle diversità e delle minoranze con la crescita del consociativismo e l’omologazione del pensiero unico: per difendere il Pluralismo politico-culturale e rigenerare la Rappresentanza dell’articolazione di interessi e valori della Societá e dei Territori nel Parlamento della Repubblica;

NO all’ulteriore compressione del ruolo del Parlamento a all’accentramento dei poteri negli esecutivi nazionale e regionali e in sedi extra-istituzionali non rappresentative, con il crescente prevalere dei comitati d’affari e dei grandi potentati economico-finanziari: per riaffermare le prerogative e la centralitá del Parlamento e garantire la separazione dei poteri e il corretto equilibrio democratico nel sistema istituzionale;

NO alla deriva regressiva verso forme oligarchiche e plebiscitarie che azzerano la partecipazione di cittadini e societá civile: per riaffermare caratteri, soggetti e dinamiche della nostra Democrazia Costituzionale e realizzare finalmente gli obbiettivi della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Liberazione dal nazifascismo.

redazione@oglioponews.it

 

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