Droga, 70 utenti in più al SerD Overdose: 4 morti all'anno ma il sommerso è il triplo
“Non ci siamo mai fermati, anche durante il lockdown”, ha precisato a inizio giornata la direttrice Mosa. 50mila le prestazioni effettuate dai vari servizi tra Cremona e Casalmaggiore, in tema di dipendenze, consultori, vaccinazioni, ecc. E in vista ch’è la volontà di potenziare il serD attraverso l’affiancamento dell”infermiere di famiglia’.
Finito nel dimenticatoio per mesi a causa dell’emergenza Covid, insieme a tante altre problematiche socio sanitarie, il tema della tossicodipendenza è tornato sotto i riflettori oggi, Giornata internazionale per la lotta contro l’overdose, anche a Cremona, su iniziativa dell’Asst Cremona, Servizio Dipendenze, all’amministrazione comunale e degli operatori che da anni seguono il tema della riduzione del danno. Un incontro che si è svolto stamattina 9 settembre in piazza Roma, luogo simbolo dello spaccio e del buco negli anni Settanta – Ottanta, una distanza di tempo siderale rispetto ai cambiamenti avvenuti nel mondo del consumo. Ne hanno parlato il responsabile del Serd Roberto Poli, il direttore di Psichiatria Franco Spinogatti, il direttore socio sanitario dell’Asst Cremona Paola Mosa, l’assessore al Welfare del comune di Cremona Rosita Viola. Con le testimonianze sul campo di Stefania Barbaglio, operatrice del Serd; ed Elisa Chiaf e Adriana Trovati, rispettivamente direttrice della Cooperativa di Bessimo e responsabile della sede cremonese della cooperativa che da anni collabora con le istituzioni locali in tema di prevenzione e riduzione del danno. “Non ci siamo mai fermati, anche durante il lockdown”, ha precisato a inizio giornata la direttrice Mosa. 50mila le prestazioni effettuate dai vari servizi tra Cremona e Casalmaggiore, in tema di dipendenze, consultori, vaccinazioni, ecc. E in vista ch’è la volontà di potenziare il serD attraverso l’affiancamento dell”infermiere di famiglia’.
Un’attività ora più che mai necessaria visto che per il terzo anno consecutivo nel 2019 si è registrato in Italia un aumento dei morti per overdose , per un totale di 373 vittime, l’11% in più rispetto al 2018. Cremona non fa eccezione: i 4 morti ‘ufficiali’ censiti dalla direzione centrale dei servizi antidroga del Ministero dell’Interno sono da moltiplicare almeno per tre, per avere un’idea di un fenomeno che sempre più avviene tra le mura di casa. A differenza di un tempo quando erano i parchi pubblici ad essere teatro. Una spia dell’andamento del fenomeno è data anche dal numero di persone con problemi pesanti di droga, seguite dal Servizio Dipendenze dell’Asst, che comprende Cremona e Casalmaggiore: erano 398 a settembre 2019, sono 465 oggi, un numero che include anche tante ricadute.
Drop in e unità mobile di strada sono i due servizi sul campo gestiti dalla cooperativa per la riduzione del danno: il primo, un attività storica (dal 1995) a Cremona, fornisce in vari punti della città un’assistenza alle necessità immediate, quali siringhe o farmaci anti – overdose (Narcan), ma è anche il luogo di aggancio di chi ha resistenze ad accedere a luoghi ufficiali; il secondo è lo spazio di via Buoso da Dovara dove oltre a questo viene svolto anche un servizio di segretario sociale e di aiuto nella vita quotidiana. 430 le persone fisiche che sono passate dal drop in, prevalentemente tra i 25 e i 34 anni. La giornata di oggi serviva anche per combattere lo stigma legato alla tossicodipendenza. Come ha detto Poli, “questo tipo di intervento è protettivo anche rispetto a fenomeni di microcriminalità: il sostegno che facciamo va incontro al bisogno di difendere la società da quei fenomeni che in quel contesto è più facile che avvengano”.
Distinguere tra problemi psichiatrici e di dipendenza è ormai superfluo: come ha spiegato Spinogatti le due cose sono sempre più intrecciate e occorre un approccio trasversale: “Accanto alle overdose classiche notiamo un aumento di quelle legate agli psicofarmaci, un fenomeno nato negli Usa, ma che si sta espandendo anche da noi”. Così, medicinali che si possono acquistare in farmacia o sempre più spesso online, anche non nel dark web, ma alla luce del sole, sono alla base dei nuovi fenomeni di dipendenza.
Sempre più giovane la fascia di età che si rivolge ai servizi: “Stiamo notando – ha spiegato Stefania Barbaglio – un accesso sempre maggiore di ragazzi giovanissimi a volte inviati già addirittura dal Tribunale dei Minori per l’esame tossicologico; o dalle forze dell’ordine su indicazione della Prefettura come organo inviante. Ma sono molti più di prima i famigliari che accompagnano da noi ragazzini giovanissimi perchè alterati, con comportamenti particolarmente aggressivi a cui non sanno dare spiegazioni, protagonisti di dinamiche famigliari conflittuali e complesse. E molti di questi ragazzini, raccontano di aver acquistato le sostanze dal web”.
La collaborazione tra istituzioni e privato sociale ha portato al rinnovo del progetto “Torrazzo”, che vedrà i servizi della coop. di Bessimo attivi in città fino a fine 2021. Al suo interno, anche un aggiornamento della mappa del consumo di droga nei luoghi pubblici: oltre a piazze ‘storiche’ come piazza Roma, vecchio Passeggio, stazione e terminal dei bus, l’attenzione si sta concentrando anche su luoghi più periferici, quali parco del Po e zona via Navaroli. Tutta la cittadinanza, tra l’altro, è invitata a segnalare la presenza di siringhe abbandonate agli operatori della cooperativa, allo 0372431688. Anche se ormai il trend prevalente tra i nuovi assuntori è, come si diceva, quello del consumo in casa: gli spazi pubblici servono più che altro come ritrovi.
gbiagi