Piadena, i giostrai chiedono scusa ai cittadini: "Giostre, non è colpa nostra"
Volevo a nome di tutti gli esercenti del tradizionale luna park - spiega - che siamo dispiaciuti che quest'anno non potremo fare la tradizionale fiera. Da 60 anni non siamo mai mancati
PIADENA – “Eravamo pronti con le nostre giostre a lavorare nel rispetto della normativa e sino a 20 giorni fa sembrava possibile. Poi è arrivato il contrordine e non abbiamo potuto farci nulla. Ma ci dispiace. Ci dispiace di non poter lavorare, non lo nego, e ci dispiace perché con Piadena abbiamo costruito un rapporto speciale. La Fiera di Piadena è una di quelle a cui teniamo di più perché con tanta gente si è creato anche un rapporto. Vogliamo dire loro che se il luna park non è stato fatto non è dipeso da noi”.
Ugolini è un nome tradizionale nei giostrai. Il capostipite ha 92 anni “Ed aveva iniziato quando ancora c’erano i cavalli. Abbiamo sempre fatto questo nella vita”. Il Covid ha azzoppato anche loro. Tante le fiere sospese. Tante, anche se non tutte “Perché rispettando tutte le norme si può comunque lavorare”. Sino a 20 giorni fa la fiera di Piadena si sarebbe dovuta tenere. Alcuni dei giostrai avevano già fatto richiesta per l’accesso alla corrente “Ed alcuni già pure pagato. Ora chissà quando riavranno quei soldi. Ma quello che ci premeva far capire è che non abbiamo voluto noi fermare tutto.
Su uno dei gruppi di Piadena l’amico Fabio Iovino – giostraio (è quello degli autoscontri) – ha voluto chiarire ai piadenesi tutta la situazione: “Volevo a nome di tutti gli esercenti del tradizionale luna park – spiega – che siamo dispiaciuti che quest’anno non potremo fare la tradizionale fiera. Da 60 anni non siamo mai mancati e in più Piadena è un paese che ci è caro perché abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto con voi. In passato abbiamo sempre affrontato e superato tanti problemi con l’aiuto di Zilioli che è sempre stato fondamentale. Purtroppo quest’anno non siamo riusciti a trovare un punto d’incontro nonostante tutte le proposte fatte e nonostante ci fossimo dichiarati disponibili ad assumerci tutte le responsabilità. La decisione peraltro è stata presa all’ultimo momento e non c’era più tempo per pensare ad una soluzione alternativa. Inoltre avevamo già sostenuto le spese per la corrente. Ma quello che a noi dispiace di più è il non potervi portare un po’ di allegria e un po’ di colore in un anno così buio, e siamo convinti che le giostre mancheranno a tanti. Comunque non è il luna park a portare il contagio. Al limite noi portiamo risate. I luna park sono aperti perché quello che per voi è divertimento per noi è il nostro lavoro. In tanti paesi hanno preso decisioni diverse ed hanno portato le giostre perché non c’è una norma che ci impedisca di lavorare. Troverete le giostre a San Martino e Rivarolo. Quello che noi facciamo non è solo lavoro ed è per questo che ci siamo presi la briga di spiegare ai piadenesi che non è colpa nostra. Ci mancherete davvero, ci mancherà il non poter vedere tanti amici e il non poterli fare divertire. Credeteci: se le giostre fossero state pericolose saremmo stati i primi a rimanere fermi. Non è così. Il nostro è un arrivederci speriamo a presto. Viva Piadena”.
N.C.