Al passo del Chiese, missione compiuta: il fiume, la sua bellezza e la sua gente
Ora il percorso dei viandanti diventerà un sentiero CAI. Questo grazie al CAI di Bozzolo che traccerà il cammino in modo che sia mappabile. Il passo successivo sarà quello di farne una vera e propria via ciclopedonale

ACQUANEGRA SUL CHIESE – Il viaggio lungo il Chiese è giunto là dove ci si era prefissati. Mirko Savi e i suoi amici viandanti hanno alla fine portato a termine l’impresa: oltre 160 chilometri, da Acquanegra sul Chiese al rifugio Val di Fumo, a cinque ore appena da dove il fiume nasce. Era impossibile andare oltre, almeno per il momento perché le cinque ore di percorrenza della Val di Fumo non erano fattibili al momento. Si sono fermati, ma è solo la tappa di un viaggio che li porterà lontano.
Ce l’hanno fatta i viandanti. Ma non è il valore dell’impresa compiuta in cinque tappe la cosa più importante. Non è la prova fisica, seppur dura, che li ha portati a misurarsi non solo con la bellezza di un fiume troppo spesso considerato canale d’irrigazione, o mezzo per far soldi, o (se dovesse passare il progetto della depurazione del lago di Garda) canale di scolo. Non è stata quella la cosa più importante. E’ stato un viaggio alla scoperta di se, e dell’importanza di una lotta che ora proseguirà con maggior vigore: “Ci sono alcune cose che porterò con me per sempre – racconta Mirko Savi che questa impresa l’ha voluta con tutto se stesso – ed una è sicuramente la tanta gente incontrata per strada, la tanta gente che ama il fiume. Sapevo che sopra Idro la mentalità e la volontà di tutela del corso d’acqua erano più forti, ma la cosa bella è stato scoprire quanta gente c’è, anche nel basso Chiese, che ama il fiume”.
“Il Chiese ci è stato compagno, consigliere e il vero motivatore di questo cammino. Grazie a questi ragazzi, Filippo Compagnoni, Nicola Rubes, Paolo Bettati, Carlo Neviani, Simone Bettoni. Ragazzi un po’ pazzi ma sicuramente il miglior gruppo per affrontare un’impresa di questo tipo”. Il grazie va anche alla Federazione delle Associazioni che amano il Fiume Chiese ed il suo Lago D’Idro. Un gruppo di realtà che raccoglie circa 1500 persone lungo il corso d’acqua e il suo lago. Ambientalisti, trashbusters, pescatori, vecchi e giovani coltivatori d’utopie che lottano affinché possano trasformarsi in piccole realtà. La Federazione ha supportato tutta la camminata fluviale e il suo presidente, Gianluca Bordiga, l’anziano saggio (anziano per modo di dire, s’intende, anziano rispetto ai tanti giovani che hanno scelto la causa, saggio invece nel vero senso del termine) si è fatto un’intera tappa “Non sapevamo come sarebbe arrivato – ci racconta Mirko divertito – e nonostante la tappa dura è arrivato più fresco di noi al termine”.
La camminata fluviale è stata anche motivo, come dicevamo, di riscoprire una fratellanza: “Vogliamo ringraziare i cittadini dell’asta del fiume che dall’inizio fino alla fine, non hanno mai mancato di darci il loro appoggio, proprio come fratelli. L’affetto e la voglia di esserci di tante persone incontrate per strada è un motivo in più per proseguire”. Il Chiese è straordinario, nonostante tutto. Nonostante lo sfruttamento intensivo da Idro in poi, nonostante la tutela ambientale non sia tra i primi obiettivi della politica (e neppure dell’economia). Il Chiese – come ogni fiume – ha un’anima. Ma qui c’è pure qualcosa in più: un gruppo di Argonauti che hanno deciso di continuare a spendersi per la sua tutela.
Due parole le merita Mirko Savi. Testa dura, ha rinunciato al mondo dei social (“Poi mi scaldo, e corro il rischio di litigare sulle questioni che considero importanti, mi conosco”) ma non ha mai rinunciato al suo impegno costante. Con gli Angeli del Chiese a ripulire il suo tratto di fiume, con le camminate fluviali (questa è la seconda conclusa, la prima lo aveva portato da Acquanegra ad Idro), con tutte le volte che il fiume – come le sirene per Ulisse – intona il suo canto e lui non rinuncia ad ascoltarlo. Qualche volta parla per aforismi, ma è sempre e comunque un piacere confrontarsi con lui. E’ una persona che crede davvero in quello che fa, e questo è più di una medaglia.
C’è un’altra cosa importante che Mirko sottolinea. Di fronte a tante amministrazioni piuttosto fredde, ce ne sono cinque sicuramente da ricordare. Sono quelle di Acquanegra sul Chiese, Carpenedolo, Gavardo, Muscoline e Valdaone. Sono andate ad incontrare Mirko, ne hanno sostenuto il messaggio incitandolo a proseguire il suo cammino. E ci sono due comuni, Acquanegra sul Chiese e Valdaone che hanno un legame in più. La sindaca di Valdaone Ketty Pellizzari ha ricevuto il gagliardetto del comune di Acquanegra che la prima cittadina Monica De Pieri aveva dato ai viandanti da consegnare, segno di una comunanza, di una condivisione. Sono due donne, determinate e interessate alla tutela ambientale. E’ già – per chi vede il bicchiere mezzo pieno – un buon punto di partenza.
Ora il percorso dei viandanti diventerà un sentiero CAI. Questo grazie al CAI di Bozzolo che traccerà il cammino in modo che sia mappabile. Il passo successivo sarà quello di farne una vera e propria via ciclopedonale che dalla foce del Chiese in Oglio arrivi sino alla Val di Fumo. Una mappa con indicazioni, luoghi d’interesse e quant’altro.
“Questo è solo l’inizio” promette Mirko. Lui è un battagliero ma la sua battaglia, dopo questo viaggio, avrà ancora più forza. E’ quella che ha messo dentro, quella incamerata con l’esperienza. Sono i volti, i sorrisi, le parole, il cibo, le speranze e i sogni raccolti lungo il cammino. Sono le tante persone che ha scoperto compagne di viaggio anche se con lui hanno fatto solo un passo. A pensarci, ci sono i viandanti che fanno 160 km e quelli che percorrono piccoli tratti. Ognuno è importante, ogni contributo è fondamentale. Il Chiese vive, anzi il Chiese è vivo. Da ieri, più che mai…
Nazzareno Condina