Chiesa

Scandolara fa scudo per 'tenersi' don Marco Genzini: raccolta firme e incontro col Vescovo

"Con una lettera - spiegano i fedeli - abbiamo chiesto al Vescovo un incontro in presenza presso la nostra comunità nel più breve tempo possibile. Tale richiesta è nata dalla necessità di comprendere le motivazioni della sua scelta riguardo il trasferimento di Don Marco, a così breve distanza da quello di Don Davide".

Nella foto don Ferretti, che ha salutato un anno fa Scandolara, e don Genzini, che dovrebbe essere trasferito

SCANDOLARA RAVARA – Mille firme raccolte nel giro di cinque giorni, da mercoledì a domenica scorsa. E la richiesta di un incontro con il Vescovo di Cremona Antonio Napolioni che passa soprattutto da lì. I parrocchiani dell’Unità Pastorale, costituita da pochi anni, di Scandolara Ravara, Castelponzone, Motta Baluffi, Solarolo Rainerio, San Martino del Lago e Ca de’ Soresini, Cingia de Botti e Vidiceto, non vogliono che don Marco Genzini venga trasferito verso il suo nuovo ruolo di cappellano dell’ospedale Maggiore di Cremona. Troppo fresco, secondo la comunità, il trasferimento in Brasile di don Davide Ferretti, specie per un’Unità costituita da pochi anni e che dunque ha ancora bisogno di rodaggio. Anche per questo, dicono i parrocchiani, erano stati promessi cambiamenti minimi almeno per i primi 5-6 anni, necessari per l’assestamento.

“Con una lettera – spiegano i fedeli – abbiamo chiesto al Vescovo un incontro in presenza presso la nostra comunità nel più breve tempo possibile. Tale richiesta è nata dalla necessità di comprendere le motivazioni della sua scelta riguardo il trasferimento di Don Marco, a così breve distanza da quello di Don Davide, e potere spiegare i nostri dubbi e i nostri timori per la perdita di una figura così importante per la nostra Comunità, quale è appunto quella di Don Marco, oltre la preoccupazione per il nuovo incarico che andrà a ricoprire”.

“Le nostre Comunità – scrivono i parrocchiani al Vescovo – sono già provate dal faticoso cammino per l’Unione Pastorale che ha avuto un brusco rallentamento (e non solo a causa del COVID) dopo il trasferimento di Don Davide, la perdita di Don Arnaldo successivamente ed ora quella improvvisa ed inaspettata di Don Marco che era rimasto l’unico punto fondamentale e di riferimento,  l’anello di congiunzione tra le nostre realtà, nonché si è sempre mostrato sacerdote con grande carisma e umanità, attento agli ammalati e agli anziani, particolarmente sensibile verso le famiglie ed ottimo esempio per i giovani. A sostegno di questa richiesta presentiamo una parziale raccolta firme fatta in tempi brevissimi (tre giorni) che testimonia l’importanza che don Marco ha per le nostre Comunità. Certi dell’accoglimento della suddetta richiesta attendiamo un positivo riscontro nel più breve tempo possibile tenendo conto anche del poco tempo di preavviso dalla data di trasferimento2.

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