Cronaca

Don Andrea Spreafico e certi testi Trap: "Pericolosi, e al Grest molti ragazzini li sapevano a memoria"

"Posso confermare che alcuni dei ragazzi iscritti al Grest magari non conoscevano le preghiere che diciamo tutte le mattine, ma in compenso conoscevano a memoria i testi di queste canzoni. E spesso le utilizzavano, con toni volgari, anche per salutarsi. Parlo di ragazzi delle scuole medie ma qualcuno anche delle elementari". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

DON SPREAFICO: "I GIOVANI CANTANO DI STUPRI E VIOLENZE"Don Andrea Spreafico, parroco di Cicognara, Roncadello e Cogozzo...

Pubblicato da Cremona1 su Mercoledì 5 agosto 2020

CICOGNARA (VIADANA) – Un post su Facebook che fa discutere. E un pensiero suggerito dall’esperienza personale, non solo per “sentito dire”. Don Andrea Spreafico, parroco di Cicognara, Roncadello e Cogozzo, tra Casalmaggiore e Viadana, in questi giorni è in vacanza in Umbria, ma poche settimane fa ha condotto nelle frazioni prima citate un Grest simile a tanti altri, organizzati in estate dalle varie parrocchie.

Don Andrea, in particolare, ha condiviso una riflessione di Marco Brusati, delegato per l’incontro del Papa con le famiglie nel Dicastero Vaticano per i Laici e professore a contratto che studia molto il mondo della comunicazione, spesso avvicinandola all’ambiente cattolico. La riflessione di Marco Brusati è forte, come già dimostra il titolo: “Stupri, incesti e “minorenni pornostar”? C’è chi lo canta e scala le classifiche”. Un’accusa diretta al mondo della musica Trap, non come genere in sé naturalmente, ma per i testi che molti dei cantanti di questa corrente offrono. “Ufficialmente quasi nessuno conosce l’artista Trap God – spiega con un esempio Brusati -, ma moltissimi lo ascoltano, come dimostra il fatto che il suo primo lavoro con una bestemmia come titolo è stato in cima alla classifica della piattaforma musicale usata dai giovanissimi”. La bestemmia in sé è grave, ma è nulla in confronto ai testi proposti. Di Junior Cally a San Remo si era parlato per settimane, considerando da più parti scandalosa la scelta di un artista, nel più importante festival della canzone italiana, che in passato aveva proposto testi che inneggiavano allo stupro.

Quello che don Andrea evidenzia, senza voler apparire bacchettone ma senza per questo mollare la presa su un evidente problema culturale ed educativo, ha comunque un orizzonte locale, come lo stesso conferma in un post successivo: “Prima di commentare quanto ho scritto, controllate il cellulare dei vostri figli, che è pieno di quella roba lì”. Apriti cielo, ma don Andrea non fa marcia indietro. “Senza generalizzare – spiega – posso confermare che alcuni dei ragazzi iscritti al Grest magari non conoscevano le preghiere che diciamo tutte le mattine, ma in compenso conoscevano a memoria i testi di queste canzoni. E spesso le utilizzavano, con toni volgari, anche per salutarsi. Parlo di ragazzi delle scuole medie ma qualcuno anche delle elementari. Credo serva una maggiore responsabilità e ribadisco il concetto: lasciare il tablet in mano ai ragazzini o ai bambini, “perché così tanto perdono tempo e stanno buoni”, rischia di creare queste mostruosità. Un problema educativo e culturale c’è eccome: siamo in tempo per intervenire, ma non se lo neghiamo”.

G.G.

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