Cronaca

Auto in Po, oggi riprendono i tentativi di ripescaggio: operazione complessa

Ci ha provato la Franca B, chiatta della flotta della ditta Bacchi di Boretto, a portarla su. Bacchi ha messo a disposizione i propri dipendenti e il proprio mezzo per quella difficile operazione in acqua. Purtroppo non è servito

VIADANA – Si è sperato e sino all’ultimo di riuscire ad agganciare l’auto sommersa, terminata in fiume poco dopo le 23 di venerdì a 200 metri dall’attracco fluviale di Viadana, all’altezza della congiunzione tra lo stradello che parte dal Ponte di Viadana (località Bortolino, appena sotto il ponte) e la sterrata sabbiosa che parte dall’area attracco ed arriva, costeggiando il fiume, sino in territorio di Pomponesco. Che non fosse un’operazione semplicissima lo aveva già spiegato il comandante della Stradivari Giuliano Landini che proprio ieri mattina, insieme a Francesco Menta (proprietario di un’ecoscandaglio professionale e profondo conoscitore, come Landini, del fiume in quel tratto) avevano individuato la sagoma dell’auto posta su un fianco ad un’ottantina di metri dalla zona in cui si era inabissata, a 5.80 mt di profondità.

Ci ha provato la Franca B, chiatta della flotta della ditta Bacchi di Boretto, a portarla su. Bacchi ha messo a disposizione i propri dipendenti e il proprio mezzo per quella difficile operazione in acqua. Purtroppo non è servito.

Lo chiamano il canale, è quella parte di fiume più profonda, dove s’incanala la forza della corrente. Impossibile arrivarci anche per i sub esperti dei vigili del fuoco: troppo grande il pericolo sott’acqua. “Un tempo – ha spiegato ieri Giuliano Landini – c’erano i palombari. Scendevano zavorrati. Ne ricordo due che venivano dall’Adda. Ma sono passati tanti anni. Per i sub è impossibile scendere, il rischio è altissimo, lì sotto non sai mai cosa ti può capitare con visibilità scarsa e la fortissima corrente. Con la benna l’auto è stata toccata più volte, ma è sempre scivolata quando si è cercato di tirarla su. Ci vorrebbe un polipo perché così la benna non riesce. Un tempo ne aveva una l’AIPO, ma ora non più e francamente non so chi possa averla, anche perché chi cava la sabbia utilizza la benna”.

Stamattina dovrebbero riprendere le operazioni anche se il condizionale è d’obbligo, dopo i forti temporali di stanotte. Gli uomini di fiume ci riproveranno a tirare su la carcassa. Quantomeno per verificare che sopra non vi siano ancora dei corpi. Al momento tutte le ipotesi restano aperte sulle possibili cause della caduta in fiume dell’auto. Solo il suo recupero potrà permettere di fare luce sulla vicenda.

N.C.

 

 

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