Truffe in serie a danno degli anziani (anche nel comprensorio): l'operazione Mercurio dà scacco ai malfattori
Nell’episodio di Commessaggio, in cui il bottino era stato di 2.500 euro in contanti oltre a numerosi monili ed orologi in oro, la condotta dei malfattori, armati di pistola, ha addirittura fatto configurare il reato di rapina: evidentemente i malfattori, compreso il valore del bottino, volevano essere certi di riuscire a farlo proprio.
Nel pomeriggio di ieri il dipendente Nucleo Investigativo, al termine dell’attività di indagine denominata “MERCURIO”, sviluppata in collaborazione con la Compagnia di Castiglione delle Stiviere e quella di Viadana, ha eseguito un’ordinanza che dispone l’obbligo di dimora nei confronti di D.G., di Castelguglielmo (RO), classe 1956, residente a Cuneo. L’indagine era iniziata a dicembre 2019, coordinata dalla Procura della Repubblica di Mantova, che, condividendo le risultanze investigative, aveva proposto l’applicazione della misura cautelare nei confronti di D.G. e di un complice (classe 79), anche lui identificato.
Gli episodi su cui indagavano i Carabinieri erano quattro ed in tutti i malfattori si presentavano alle vittime, anziane e sole in casa, quali carabinieri incaricati di verificare la presenza di mercurio – da questo il nome all’indagine – nelle acque dell’impianto idrico delle abitazioni, informandoli che per la durata delle analisi tutti i gioielli in oro andavano riposti dentro il frigorifero, al fine di evitarne il deterioramento. Le indagini hanno riguardato i colpi messi a segno:
- in data 3.12.2019 ai danni di un 91enne di Casalromano;
- in data 10.12.2019 ai danni di una 78enne di Commessaggio;
- in data 10.12.2019 ai danni di un 72enne di Gazoldo degli Ippoliti;
- in data 10.12.2019 ai danni di una 90enne di Castelnuovo di Asola.
Proprio il 3 dicembre dello scorso anno, quindi, ha preso avvio l’indagine da parte dei Carabinieri di Mantova con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, con il forte slancio motivazionale che contraddistingue ogni attività dell’Arma dei Carabinieri soprattutto ogniqualvolta vittime sono persone indifese ovvero, come in questi casi, persone anziane.
Nell’episodio di Commessaggio, in cui il bottino era stato di 2.500 euro in contanti oltre a numerosi monili ed orologi in oro, la condotta dei malfattori, armati di pistola, ha addirittura fatto configurare il reato di rapina: evidentemente i malfattori, compreso il valore del bottino, volevano essere certi di riuscire a farlo proprio; mentre negli altri episodi si è configurato il tentativo di truffa e, ad Asola, il tentativo di furto. Alle povere vittime, per carpirne la fiducia, non esitavano a mostrare tute e segni distintivi contraffatti riconducibili a quelli dell’Arma dei Carabinieri.
Per sottrarsi alla cattura, gli indagati utilizzavano autovetture con false targhe automobilistiche: ciò ha richiesto durante le indagini l’impiego di un cospicuo numero di militari dell’Arma dei Carabinieri e numerosi servizi di osservazione e pedinamento anche fuori provincia, fino a quando si è chiuso il cerchio sui due soggetti, pregiudicati e con precedenti specifici. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Mantova, proprio per la gravità dei fatti di Commessaggio, ha potuto emettere l’ordinanza nei confronti di D.G., che quindi ieri è stata eseguita.
Le indagini continuano con l’analisi comparativa anche della truffa consumata il 23 ottobre 2019 a Mantova ai danni di una donna 86enne, in cui i malfattori erano riusciti ad impossessarsi di monili e denaro contante per un valore di quasi mille euro. Il buon esito dell’indagine Mercurio si deve anche alla celere segnalazione di un vicino di una delle vittime, che con prontezza di riflessi e forte spirito di comunità aveva notato e segnalato al 112 alcune caratteristiche fisiche di uno dei truffatori. L’Arma dei Carabinieri auspica che ciò avvenga in maniera sempre più frequente, perché questa, “Istituzioni+Cittadini”, è la più efficace delle sinergie.
Continua incessante la campagna di sensibilizzazione dei Carabinieri, per prevenire le truffe agli anziani nei diversi incontri del progetto Ascolto-Ascoltiamoci in città ed in provincia e attraverso la distribuzione di decaloghi e opuscoli anche attraverso i mass media: non bisogna aprire la porta agli sconosciuti e diffidare sempre di chi chiede somme di denaro, presentandosi a casa. Nel dubbio chiamare sempre il 112!
Di seguito un rapido vademecum:
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