Disastro ferroviario Pioltello: la procura chiede il processo per 9 persone e per Rfi
Solo nel novembre 2017 venne messa una tavoletta di legno per sostenere il giunto. Proprio in quel mese venne anche programmato il lavoro di sostituzione del giunto per l’aprile 2018: troppo tardi.
La Procura di Milano ha chiesto il processo per 9 tra manager, dipendenti e tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, tra cui l’ad Maurizio Gentile, e per la stessa società, tutti indagati nell’inchiesta sul disastro ferroviario di Pioltello, nel milanese, nel quale il 25 gennaio del 2018 il treno della linea Cremona-Milano deragliò, provocando tre morti, tra cui la cremasca Giuseppina Pirri, e 46 feriti. Nell’istanza firmata dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti e inoltrata oggi all’ufficio gip, i reati contestati a vario titolo sono disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Stralciata, invece la posizione in vista della richiesta di archiviazione, non solo di due dirigenti di Trenond e della società, ma anche di Amedeo Gargiulo all’epoca direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e di un suo vice di allora. Secondo quanto stabilito dalle indagini e dagli approfondimenti messi in campo, il treno della linea Cremona-Milano deragliò a causa del distacco di un pezzo di rotaia, lungo 23 centimetri, in corrispondenza di un giunto difettoso. Una situazione che era nota da mesi all’azienda, in quanto un operaio l’aveva segnalata già nell’agosto 2017. Ma nessuna sostituzione e nessun controllo furono mai messi in campo. Solo nel novembre 2017 venne messa una tavoletta di legno per sostenere il giunto. Proprio in quel mese venne anche programmato il lavoro di sostituzione del giunto per l’aprile 2018: troppo tardi.
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