Salute

Correlazione tra Coronavirus e ictus: l'Asst di Cremona partecipa a studio 'Strokovid'

I pazienti verranno quindi sottoposti a regolare valutazione di follow-up clinico a 90 giorni e ad 1 anno dall’insorgenza dell’ictus ischemico acuto, al fine di valutare l’evoluzione clinica della malattia nelle due diverse tipologie di pazienti.

C’è una correlazione tra il Covid e l’insorgere dell’Ictus? Nei pazienti affetti da infezione da  Sars-CoV-2 come si presentano queste patologie? Queste le domande a cui vuole rispondere lo studio denominato ‘Strokovid’, che coinvolge anche l’Ospedale di Cremona, insieme all’Asst di Mantova (capofila), insieme all’Asst degli Spedali Civili di Brescia, l’Asst di Monza e l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Nei pazienti con infezioni Sars-CoV-2 c’è un coinvolgimento del sistema nervoso, che “è stato riportato in uno studio retrospettivo su 214 pazienti ospedalizzati con infezione virale confermata” si legge nel progetto di ricerca. “Settantotto (36,4%) pazienti hanno mostrato manifestazioni neurologiche, tra cui disturbi cerebrovascolari acuti, disturbi di coscienza, e mialgie. I sintomi neurologici erano più comuni nei pazienti con sindrome da distress respiratorio acuto grave”. Proprio questo ha indotto i medici a studiare più a fondo queste circostanze. Soprattutto anche a fronte del fatto che “precedenti studi hanno suggerito che infezioni batteriche e/o virali possano essere un fattore scatenante per gli eventi trombotici tra cui l’ictus ischemico acuto”.

Lo studio mira anche a valutare quali siano i migliori trattamenti farmacologici da somministrare in situazioni di questo tipo. Dunque nello studio sono inclusi tutti i pazienti con diagnosi di ictus ischemico acuto ricoverati o che comunque fanno riferimento alle Asst coinvolte, nel periodo compreso tra il giorno 1 e il giorno 31 marzo 2020, che abbiano contratto o meno il Covid. I pazienti verranno quindi sottoposti a regolare valutazione di follow-up clinico a 90 giorni e ad 1 anno dall’insorgenza dell’ictus ischemico acuto, al fine di valutare l’evoluzione clinica della malattia nelle due diverse tipologie di pazienti.

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