Spettacolo

Casalmaggiore 2.0, il giovedì del trio è positivo. Un'anima c'è e questa volta si vede

Ieri sera Casalmaggiore ha mostrato di avere un'anima e di avere coraggio. Sarebbe potuto andare meglio, ci sarebbe potuta essere molta più gente, molte più attività aperte e protagoniste: tutte critiche che possono essere colte

CASALMAGGIORE – Due settimane fa parlavamo di giovedì tristi, senza iniziative e senz’anima. Raccontavamo di una ripartenza brutta, di paura, di mancanza di coesione, di cose non fatte e mancanza di coraggio. Di carenza di idee. Fummo apostrofati come ‘distruttori’, ci si disse che avremmo dovuto capire le difficoltà, il commercio che faceva fatica, il Covid e la timida ripartenza dopo il lockdown. La logica era quella di sempre: avremmo dovuto dire, di fronte al naufragio, che la barca aveva affrontato le prime tre onde prima di calare a picco, che comunque il navigante (o i naviganti) avevano provato a svuotarla con un cucchiaino da caffé. Avremmo dovuto essere accondiscendenti, dire che bravi ugualmente. Non lo abbiamo fatto nonostante i tromboni. Neppure nel giovedì successivo, ancor più triste del primo.

Il pezzo della prima volta si chiudeva con un augurante ‘si può ripartire’. E si è ripartiti, ieri sera, nella prima serata estiva e collettiva in centro degna di menzione.

Ci voleva coraggio e fantasia. Ci voleva cuore. Ci volevano tre matti e qualche volta all’apparenza sbalestrati, ma ricchi evidentemente di sostanza e di grinta. Ricchi di capacità. La città è ripartita anche con le feste estive. Giorgio Pognani, Carlos Silva e Emanuele Piseri ce l’hanno fatta a fare qualcosa con un senso compiuto, con una logica e con una partecipazione buona soprattutto alla luce di quello che era stato il prima. E alla luce dei tre mesi di reclusione in casa per cercare di contenere il virus bastardo.

Nonostante il caldo infernale, nonostante le mascherine e un po’ di paura che ancora si respira nell’aria qualcosa si è mosso. Qualcosa di importante, di bello. Energia positiva che ha trovato sfogo. Si sono trovati loro i soldi (girando negozio per negozio e raggruppandone 32 disposti a versare i 50 euro per le iniziative), hanno contattato i gruppi ed il Dj, hanno allestito in via Cavour uno spettacolo non nuovo (il mago delle bolle di sapone c’era già stato qualche anno fa) ma sempre ricco di un’innegabile poesia. Hanno girovagato, sin dal primo pomeriggio, per le vie per assicurarsi che fosse tutto a posto. Hanno fatto da loro, ed hanno mostrato che migliorare è sempre possibile.

Forse la gente poteva essere di più, forse il commercio poteva studiare forme di incentivo diverse (magari in comune, magari con l’aiuto di Confcommercio) per studiare promozioni in grado di richiamare clientela, magari si poteva fare di più e di meglio. Ma quel che va sottolineato è il fatto che ieri sera Casalmaggiore ha mostrato un po’ del proprio orgoglio e della propria energia, ha mostrato che se si vuole si può fare. Ha mostrato che l’impegno qualche volta non paga comunque, ma spesso lo fa.

Da lodare anche il servizio d’ordine, guidato da Roberto Adorni. Presenza discreta che ha vegliato su tutti senza mai dare nell’occhio. E da lodare la presenza di don Claudio Rubagotti. Occhiali improponibili, voglia di ridere e di scherzare di sempre anche lui ha preso parte alla festa. Anche gli artigiani in piazza ieri avevano – nonostante l’orrido caldo – un sorriso in più da spendere.

Ieri sera Casalmaggiore ha mostrato di avere un’anima e di avere coraggio. Sarebbe potuto andare meglio, ci sarebbe potuta essere molta più gente, molte più attività aperte e protagoniste: tutte critiche che possono essere colte ma che richiedono l’impegno dei singoli più che le parole di chi scrive. Servirà ancora tanto lavoro, magari una programmazione complessiva sugli eventi, forse forme diverse di organizzazione rispetto alle ormai stanche che vegliano ora su turismo e spettacoli. Servirà che come ieri sera qualcuno ci metta la faccia. La strada per migliorare è tracciata e la lezione di due giovedì da dimenticare a qualcosa è servita. Quantomeno a mostrare che si può fare, e si può sempre migliorare ancora. Basta crederci, e volerlo.

Nazzareno Condina

 

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