Economia

Coldiretti: "Recovery Fund da usare per rilanciare anche l'agricoltura italiana"

Le difficoltà legate al made in Italy in termini di alimentazione legate strettamente ai prodotti della terra, sono ovviamente figlie di più fattori, non solo l'emergenza sanitaria, ma anche i cambiamenti climatici, hanno indebolito il settore. L'opportunità di una nuova boccata d'ossigeno con il Recovery Fund porta Coldiretti Mantova ad individuare criticità su cui intervenire...

Le difficoltà legate al made in Italy in termini di alimentazione legate strettamente ai prodotti della terra, sono ovviamente figlie di più fattori, non solo l’emergenza sanitaria, ma anche i cambiamenti climatici, hanno indebolito il settore. L’opportunità di una nuova boccata d’ossigeno con il Recovery Fund porta Coldiretti Mantova ad individuare criticità su cui intervenire:

“disponibili dal Recovery Fund siano messe a frutto anche per rilanciare l’agricoltura in Italia e in Europa. Il lockdown e la pandemia Covid-19 hanno messo in evidenza la necessità di raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare, strategica tanto per il nostro Paese quanto per l’Unione europea”.

Così dichiara il presidente di Coldiretti Mantova, Paolo Carra, alla luce dell’accordo raggiunto in Europa per sostenere economicamente i Paesi più colpiti dalla pandemia.

“Non vorremmo che l’agricoltura, alle prese con la sfida del Green Deal e con la necessità di adattarsi a un modello più sostenibile, venga dimenticata dal processo di sviluppo – prosegue Carra -. Abbiamo bisogno di incrementare le produzioni agricole, anche perché l’Italia negli ultimi 20 anni ha progressivamente perso margini di autosufficienza alimentare”.

Secondo l’analisi di Coldiretti il grado medio di autoapprovvigionamento dei prodotti agricoli è sceso a circa il 75% con l’Italia, che è dipendente dall’estero per quasi tutti i prodotti agricoli, dalla carne al latte fino ai cereali e fatta eccezione solo per vino, frutta e carni avicole.

Serve un impegno per l’innovazione con l’agricoltura 4.0 di precisione per arrivare a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino alla riduzione dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.

“Dobbiamo migliorare ulteriormente le produzioni agricole, puntando su un sistema di Dop e Igp, in grado di migliorare il valore aggiunto in agricoltura – afferma il vicepresidente di Coldiretti Mantova, Fabio Mantovani – e ridisegnare filiere più fluide e maggiormente orientate all’export. Per fare questo bisogna investire sull’agroalimentare, sulle infrastrutture, anche digitali, e su ricerca e sviluppo per uscire al più presto da una crisi che ha colpito duramente anche le imprese agricole”.

Investire in tecnologie – secondo Coldiretti – è fondamentale per il rilancio del Paese in un’ottica di economia circolare, dal settore della chimica verde alla valorizzazione di allevamenti e foreste per la produzione di biometano e biogas, ma anche per affrontare un’altra emergenza per le campagne italiane: il cambiamento climatico.

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