Politica

Amministrative Viadana 2020: La candidata Minotti punta al sociale, a difesa delle donne

Spaziano le argomentazioni e  tutto  converge nel mandare segnali alla cittadinanza viadanese che, il prossimo autunno, sarà chiamata alle urne per votare il nuovo sindaco, nel far sì che i vari candidati possano fare emergere le proprie peculiarità. Alessia Minotti, da qualche giorno invia dai propri canali social input a sfondo sociale, con l'intento, al pari dei diretti concorrenti, di accorciare le distanze tra lei e l'elettorato.

VIADANA – Spaziano le argomentazioni e  tutto  converge nel mandare segnali alla cittadinanza viadanese che, il prossimo autunno, sarà chiamata alle urne per votare il nuovo sindaco, nel far sì che i vari candidati possano fare emergere le proprie peculiarità. Alessia Minotti, da qualche giorno invia dai propri canali social input a sfondo sociale, con l’intento, al pari dei diretti concorrenti, di accorciare le distanze tra lei e l’elettorato. Questo il suo post su Facebook:
“NON SEI SOLA
Un tema molto sensibile e a cui tengo molto e che farà parte del mio programma è il contrasto alla violenza sulle donne e sui loro figli
Già quando ero assessore avevo iniziato un progetto di collaborazione con il Consorzio Servizi alla Persona, il telefono Rosa di Mantova, il Centro Aiuto alla vita di Mantova, la Rete Rosa di Viadana, l’associazione NON ho paura di Viadana, la psicologa Dr.ssa Palmigiano e le Autorità (Carabinieri di Viadana e Vigili di Viadana).
Con un bando è stato sistemato un appartamento nel Comune di Viadana che ci permetterà di aiutare le donne con figli che dovranno essere allontanate da situazioni pericolose.
Situazioni di maltrattamenti in cui le donne si ritrovano a subire ogni sorta di maltrattamenti fisico, psicologico, economico, sessuale e dove neanche i bambini, purtroppo, vengono esclusi.
E la letteratura in merito è molto chiara quando parlando di violenza assistita ci mette di fronte a possibili disturbi nei quali questi ultimi possono incorrere nella loro vita presente e futura. E noi questo dobbiamo evitarlo.
Il Covid, inoltre, ci ha messo di fronte ulteriormente alla pericolosità dei comportamenti violenti che possono essere agiti all’interno delle relazioni cosiddette “pericolose”, in cui molto, troppo spesso l’epilogo finale è il femminicidio.
A causa del contenimento dovuto al COVID-19 i casi di violenza domestica sono tragicamente aumentati, pertanto dobbiamo potenziare i servizi e rafforzare l’autonomia e l’autodeterminazione delle vittime di violenza.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono:
? creazione di uno sportello d’ascolto in collaborazione con le associazioni, dove informare le vittime sui loro diritti e attivando specifiche azioni di sostegno sanitario, psicologico, educativo-sociale, lavorativo. e di valutazione del rischio e accompagnamento alla denuncia,
? un servizio di elaborazione dei traumi psicologici che le donne sono state costrette a subire nella loro storia abusante in concerto con i servizi alla persona.
? formazione annuale per tutti gli operatori del settore
? interventi di educazione alle relazioni per gli studenti delle scuole superiori
? corso antiaggressione specifico per le donne
? Programmare due eventi pubblici all’anno: in occasione del 25 novembre “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” e dell’8 marzo “Giornata internazionale della donna” per informare, sensibilizzare e promuovere un atteggiamento maschile consapevole, stimolare un rapporto più sano e volto all’integrazione con le donne, contribuire al passaggio da una società basata sulla logica della prevaricazione e dell’annullamento delle differenze, a una improntata alla consapevolezza e valorizzazione delle differenze e al riconoscimento dei diritti e delle pari opportunità tra uomini e donne”.
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