Sp78, ponte Marcaria San Martino, poca sicurezza per i sindaci
La situazione è chiara – ribadisce Alessio Renoldi, sindaco di San Martino dall’Argine – in quanto Soprintendenza e Provincia spingono perché ci siano i cubetti di porfido per una questione estetica
MARCARIA – Il ponte sulla Strada Provinciale 78 che unisce, in territorio mantovano, i comuni di Marcaria e San Martino dall’Argine è al centro di critiche provenienti dai due rispettivi sindaci soprattutto per lo stato in cui versa la pavimentazione. “Non ho motivo di dubitare che i controlli sulla tenuta strutturale siano stati fatti e quindi non voglio creare allarmismi, ma una questione sicurezza c’è ed è evidente per chiunque voglia attraversare il ponte in bicicletta, motorino o anche a piedi – esordisce perentorio il primo cittadino marcariese Carlo Alberto Malatesta -, i sanpietrini che si staccano, lo spazio insufficiente sulla corsia ciclabile e le buche rappezzate approssimativamente non possono essere una soluzione. In più – rincara Malatesta – manca la segnaletica sulla portata del ponte e la velocità consentita in quanto il traffico pesante è quotidiano e la situazione per chi passa non può definirsi in sicurezza. Infine – continua – abbiamo ottenuto risposte irricevibili perché per l’Ente il problema sembrerebbe non sussistere fino a quando non ricevono segnalazioni da parte dei cittadini. Aspettare danni a vetture o persone potrebbe essere un tempismo non proprio eccellente nella gestione del problema che abbiamo segnalato più volte, anche prima dell’inizio della quarantena”. Il ponte sulla s.p. 78 coinvolge anche il sindaco di Commessaggio, Alessandro Sarasini, in quanto consigliere di minoranza presso la Provincia di Mantova.
“La situazione è chiara – ribadisce Alessio Renoldi, sindaco di San Martino dall’Argine – in quanto Soprintendenza e Provincia spingono perché ci siano i cubetti di porfido per una questione estetica e di presunta storicità del ponte stesso che a ben vedere è una costruzione del dopo guerra quindi sarebbe auspicabile avere una manutenzione più capillare o quantomeno asfaltarlo e renderlo fruibile ed adatto al traffico quotidiano. La situazione è nota da tempo tanto che Alessandro Sarasini aveva portato in consiglio provinciale un’interrogazione, ma la questione sicurezza è ancora sotto gli occhi di tutti. Inoltre il tratto ciclabile non ha lo spazio adatto per definirlo tale, quindi chiediamo – conclude Renoldi – lo svincolo del ponte che di storico ha ben poco dai beni tutelati dalla soprintentedenza”.
Alessandro Soragna