Amo Colorno, monitoraggio ponte: "Buona notizia a metà senza le sanzioni"
Ad un anno dalla riapertura del ponte, ancora ci sarà da aspettare e non ancora si è individuato un sistema di sanzionamento per violazioni di peso e velocità. Sembra di essere su "Scherzi a parte"

COLORNO – Amo Colorno interviene sulla questione Ponte Po. Il monitoraggio solo strutturale non è sufficente a tutelare il ponte e la provincia di Parma è in colpevole ritardo sui tempi. E soprattutto può e deve fare di più.
“Una buona notizia a metà. Parte finalmente il monitoraggio del ponte sul PO tra Colorno e Casalmaggiore. Fincantieri ha vinto la gara d’appalto e i lavori saranno assegnati entro 90 giorni. Si tratterà di un monitoraggio strutturale atto a verificare la tenuta del ponte, stimata in 10 anni, anzi 9 adesso che il tempo è passato da quel “maledetto” 7 settembre 2017 in cui venne chiuso e tale rimase per ben 637 giorni, portando due territori al collasso economico e viabilistico. Tale sistema di monitoraggio consentirà attraverso dei sensori di dare informazioni in merito al peso totale che transita sul ponte, sulla stabilità della struttura, e sulle caratteristiche di traffico che lo attraversa. Inoltre sarà possibile individuare velocità e targa dei veicoli. I dati raccolti potranno essere messi a disposizione degli organi di polizia per individuare un efficace sistema di sanzionamento.
Ad un anno dalla riapertura del ponte, ancora ci sarà da aspettare e non ancora si è individuato un sistema di sanzionamento per violazioni di peso e velocità. Sembra di essere su “Scherzi a parte”. Mentre noi ancora dovremo aspettare lavori e analisi dei dati da parte dell’università, sul nostro ponte si continua a sfrecciare e sorpassare senza rispetto delle regole, e vi continuano a passare mezzi con peso decisamente superiore delle 44 tonnellate. Proprio nei giorni scorsi, diversi trasporti eccezionali, scortati da auto con luci e bandierine, lo hanno attraversato con un carico di grosse travi di ponti.
Noi dovremo ancora attendere, mentre sul ponte Giuseppe Verdi, tra le province di Parma e Cremona, è già stato reso disponibile un sistema di sanzionamento (Autovelox). Situazione simile sul ponte di Castelvetro Piacentino, dove i primi giorni di giugno 2020 si è concluso il percorso sperimentale atto ad analizzare in maniera dinamica (in movimento) il peso dei mezzi pesanti. La struttura è stata dotata di due varchi elettronici in grado di calcolare peso, velocità, assi del veicolo. Il famoso “Tutor Overload” di cui avevamo già parlato un anno fa e di cui chiedemmo installazione anche sul nostro ponte. Il sistema di Castelvetro Piacentino prevederà sanzionamenti e gli operatori di polizia sono stati adeguatamente formati al suo corretto utilizzo.
Detto questo evidentemente si dovrebbe già sapere cosa fare per tutelare il ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore. Dal momento in cui si è arenata la possibilità del nuovo, bisogna investire tutte le risorse e i mezzi per la tutela dell’attuale, perchè come ribadiamo spesso, un’altra chiusura non potremmo sopportarla. Per tale ragione chiediamo fin d’ora alle due province di adottare le metodiche utilizzate sui ponti di Castelvetro Piacentino e di quello di Polesine – Zibello”.
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