Emanuele Gualerzi, la luce nonostante tutto: la sua vita straordinaria diventa un libro con Sometti
Un’esistenza straordinaria divenuta un libro grazie a Sometti Editore, che sarà presentato nei giorni a venire nella sua Sabbioneta. E la capacità di farsi guidare ogni passo dalla fede. Per un motivo ben preciso, senza superbia: “La mia storia è la prova della sua esistenza”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
SABBIONETA – Una vita una sfida. Un titolo che dice molto, ma non tutto: perché l’esistenza di Emanuele Gualerzi, 38 anni da Sabbioneta, è la prova di un miracolo.
Emanuele a 5 anni, forse a causa di quanto accaduto a Chernobyl, si ammala gravemente, un tumore aggressivo di quarto grado, il più devastante di tutti. Una possibilità su dieci di sopravvivere, vista anche la tenera età, e nel caso migliore pesanti conseguenze sulla mobilità. Emanuele Gualerzi a quel punto interpreta la vita come un dono: cieco dopo l’operazione, nonostante i medici pronosticassero per lui possibilità quasi nulle di farcela, fa sport e conquista trofei.
Nel ciclismo, con la mitica BMX dal manubrio forato e andando in tandem fino a Roma, e soprattutto nel karate, disciplina che lo appassiona e che conosce perfettamente, tanto quanto la storia della katana o del nunchaku, divenute armi ma in realtà nati come strumenti da lavoro dei contadini nipponici nel Giappone feudale. Una passione nata grazie al maestro Giancarlo Bottoli, col quale Emanuele ha ottenuto tutte le cinture della disciplina – unico cieco totale a divenire cintura nera di karate in Italia – e al quale lo legano un trofeo vinto durante la prima fase del ciclismo e una promessa in punto di morte. Emanuele ricorda perfettamente le posizioni di tutti i suoi oggetti, dai trofei, al portafortuna che lo ha accompagnato in ogni sfida della vita, ai tanti amati gadget dell’Harley Davidson. Un’esistenza straordinaria divenuta un libro grazie a Sometti Editore, che sarà presentato nei giorni a venire nella sua Sabbioneta. E la capacità di farsi guidare ogni passo dalla fede. Per un motivo ben preciso, senza superbia: “La mia storia è la prova dell’esistenza di Dio”.
G.G.