Piloni (PD): "Da adesso la sicurezza degli operatori sanitari è legge"
Il fenomeno della violenze ai danni del personale sanitario nelle strutture ospedaliere e non, è diffuso da tempo ma ancora poco conosciuto perché mancano procedure di monitoraggio certe e omogenee. È dall’analisi di questa situazione che è nato il progetto di legge bipartisan.
4887 aggressioni in Lombardia tra il 2016 e il primo semestre del 2019, di cui 1142 solo nel primo semestre del 2019. Nell’Asst di Cremona 119 (un terzo delle quali avvenute al Pronto Soccorso e in Psichiatria, e 15 “solo” in Pediatria), di cui 46 solo nei primi sei mesi del 2019, in quella di Crema 16 (11 solo tra il Pronto soccorso e la Psichiatria) tra il 2018 e il 2019, gli unici anni che abbiamo a disposizione. Basterebbero questi dati a dimostrare la necessità di una legge specifica che mette nelle condizioni le direzioni delle Asst di comunicare sempre ogni aggressione nei confronti degli operatori sanitari. Infatti questi numeri riguardano “solo” le aggressioni che sono state comunicate, ma che nella realtà sono molte di più.
Il fenomeno della violenze ai danni del personale sanitario nelle strutture ospedaliere e non, è diffuso da tempo ma ancora poco conosciuto perché mancano procedure di monitoraggio certe e omogenee. È dall’analisi di questa situazione che è nato il progetto di legge bipartisan sulla sicurezza del personale sanitario e socio sanitario approvato oggi in aula all’unanimità, sintesi di due progetti di legge presentati dalla consigliera regionale Carmela Rozza (Pd) e dal consigliere Franco Lucente (Fdi) . “Il testo approvato oggi- sottolinea il consigliere regionale Matteo Piloni (Pd) – obbliga tutte le aziende sanitarie pubbliche e private accreditate innanzitutto a mappare il fenomeno, che coinvolge per l’80% gli infermieri, ma che riguarda anche medici e operatori. Il testo tiene conto di due aspetti del fenomeno: quello relativo agli atti di violenza compiuti ai danni degli operatori, soprattutto nei pronto soccorso per i quali è necessario un intervento delle forze dell’ordine, e quello relativo ad atti compiuti, ad esempio nei reparti di psichiatria, da pazienti afflitti da gravi patologie per cui serve soprattutto una maggiore formazione del personale”.
“La legge – conclude Piloni – prevede l’istituzione di un tavolo tecnico che dovrà mettere a punto le soluzioni necessarie a contrastare la violenza ai danni degli operatori sanitari, in particolare prevedendo installazione di telecamere, formazione del personale e interventi nei varchi d’accesso e la promozione di protocolli d’intesa con le forze dell’ordine per garantire la presenza di presidi nei pronto soccorso e nei reparti più a rischio. Da parte nostra monitoreremo l’applicazione della legge. Fra un anno in consiglio ne chiederemo la verifica ”.
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