Fondazione Santa Chiara, Daina chiarisce: "Serve un confronto col mondo del lavoro"
Non volevo sminuire ne dimenticare il lavoro sino a qui svolto, ne dimenticare l'importanza di una scuola di formazione professionale. Cercavo anche di rispondere a considerazioni fatte dallo stesso sindaco
CASALMAGGIORE – “Poche parole all’interno di un discorso più ampio possono portare a fraintendimenti. Per cui mi scuso se le mie parole sono state prese come un attacco a Santa Chiara e al suo CdA: non voleva esserlo”. Mario Daina dopo le puntualizzazioni di Mauro Acquaroni ha espresso alcune precisazioni sul suo discorso. “Sono considerazioni mie. Se c’è uno che ha vissuto le difficoltà e le preoccupazioni del lavoro precario e conosce il mondo della formazione professionale quello sono io. Sono stato responsabile IAL come segretario CISL e conosco anche i corsi”.
“Non volevo sminuire ne dimenticare il lavoro sino a qui svolto, ne dimenticare l’importanza di una scuola di formazione professionale. Cercavo anche di rispondere a considerazioni fatte dallo stesso sindaco nel corso del Consiglio Comunale, quando ha spiegato che Casalmaggiore non sta reagendo rispetto ai nuovi lavori ed anche Santa Chiara sta continuando ad insegnare le stesse cose”.
“Il nostro ragionamento sia con Azzali che con Piloni era un ragionamento fatto nella logica della ricostruzione del dopo Covid, e si è parlato pure di tecnologia, di banda larga e digitalizzazione. Il suggerimento era quello che bisogna verificare, in un confronto con le aziende, quali sono i reali bisogni. Bisogna riorientare le scelte in base alle necessità. I corsi di formazione vanno gestiti verificando i bisogni delle aziende. Lungi da me avercela con estetiste e parrucchiere. Si tratta però di mettere in campo una formazione di carattere specialistico, i corsi ITS, quelli post diploma riconosciuti dal ministeroin settori di avanguardia. Questa è la nuova formazione. Penso alla filiera agroalimentare, alla mobilità sostenibile, alla filiera automotive, alla meccanotronica tanto per fare esempi. Solo ragionando su una Casalmaggiore del futuro possiamo trovare risposte. Servono figure altamente specializzate in settori che ancora li richiedono e tecnici in grado di andare incontro al nuovo. Per come le vedo io, le fondazioni dovrebbero essere ‘braccia operative’ delle politiche che si mettono in campo ed il lavoro con le amministrazioni dovrebbe essere continuo. E’ per questo che abbiamo chiesto che le fondazioni vengano almeno due volte nwl corso di un mandato a relazionare in consiglio sul lavoro svolto, affinché possano essere affrontati certi argomenti e magari trovare soluzioni e suggerimenti utili. Siamo convinti che Santa Chiara abbia fatto nel tempo un buon lavoro e che il CdA con il suo presidente Mauro Acquaroni stiano lavorando in questo senso, lungi da noi ripeto il voler mettere in discussione il CdA. Santa Chiara ha fatto un buon lavoro ma credo occorra ragionare insieme se è possibile fare un salto di qualità”.
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