Andrea Fiasconaro (M5S): "ATS Valpadana troppo vasta, va rivista"
Un esempio è l'ATS Valpadana - prosegue Fiasconaro - che ha un'estensione territoriale molto ampia e questo, come abbiamo potuto constatare, ha reso difficili le prestazioni sanitarie: poco capillari sul territorio
“Questa emergenza sanitaria ha messo in luce l’esigenza di intervenire con modifiche sulla legge regionale della sanità del 2015”, afferma il consigliere regionale M5S Andrea Fiasconaro.
“Uno dei punti da modificare potrebbe essere quello delle ATS.
Un esempio è l’ATS Valpadana – prosegue Fiasconaro – che ha un’estensione territoriale molto ampia e questo, come abbiamo potuto constatare, ha reso difficili le prestazioni sanitarie: poco capillari sul territorio. Le ATS dovrebbero garantire un’organizzazione efficace delle prestazioni, tuttavia la condivisione delle competenze con gli ospedali come la prevenzione, le cure primarie e la medicina territoriale ha reso ancora più complicato capire ‘chi faceva cosa’.
È importante – prosegue Fiasconaro – precisare che non si tratta di un ragionamento contro gli operatori sanitari o i funzionari amministrativi, senza i quali non avremmo potuto nemmeno affrontare l’emergenza, ma ritengo che l’organizzazione a monte del sistema sanitario territoriale sia da revisionare. Credo sia importante iniziare una discussione nelle sedi opportune, mettendo sul tavolo delle proposte al riguardo. Una riflessione che non proviene solo dal nostro gruppo politico, ma anche da alcuni altri esponenti della maggioranza come il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi (riguardo l’ATS di Varese e Como)”.
“Nei giorni scorsi, inoltre, ho depositato un’interrogazione regionale per l’attivazione di unità di medicina territoriale sul modello USCA o di altro presidio territoriale come UCCP o PRESST nei comuni del mantovano. Con questa interrogazione cercherò di capire come Regione intenda potenziare uno dei punti dolenti della Fase 1: la medicina territoriale. Lo scopo è capire come nella Fase 2 si possa rendere definitive alcune attività che sono state messe in piedi nell’emergenza: per esempio, le 4 USCA attualmente attivate dalla ATS Valpadana sul territorio mantovano, se saranno mantenute anche successivamente, con che eventuali funzioni e quali figure professionali saranno previste.
Chiedo, in sostanza, se Regione Lombardia si è adoperata con ATS o come intende procedere rispetto a tutti i provvedimenti elencati a riguardo, affinchè vengano attivate unità di medicina territoriale sul modello USCA o di altro presidio territoriale come UCCP o PRESST, in tutti gli altri comuni, o nella maggior parte degli altri comuni del territorio mantovano, in modo da garantire una totale e capillare copertura sociosanitaria anche nel rispetto delle misure stabilite dall’art. 1 del Decreto-legge “Rilancio” del 19 maggio 2020. Ora più che mai è importante rendere definitive le misure e le organizzazioni provvisorie e renderle più capillari, diffuse sul territorio”, conclude.
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