Lettere

Trenord
lascia a piedi
chi usa la bici

da Luca Perego (+Europa)

Caro direttore,

+Europa Lombardia ritiene la recente decisione assunta da Trenord di limitare il trasporto di mezzi di micromobilità a pochissimi modelli, per altro di scarsa diffusione, assai dannosa per il turismo lombardo.
L’accoppiata treno-bicicletta ha sempre rappresentato, per il turismo della nostra regione, un sistema di trasporto combinato di enorme valore, visto che ha permesso a moltissimi cicloturisti lombardi e a quelli provenienti dalle regioni confinanti di effettuare escursioni e gite a tutto vantaggio delle strutture ricettive lombarde.
Il divieto posto da Trenord di trasportare sui propri convogli biciclette che non siano pieghevoli, monopattini, ed altri mezzi di trasporto assimilabili, in ragione dell’adozione di misure sanitarie anti-Coronavirus, rappresenta, di fatto, un grave limite alla ripresa del settore del turismo lombardo e non tiene conto del momento particolarmente favorevole, dopo il lungo periodo di blocco provocato dall’emergenza sanitaria, rappresentato dal sopraggiungere del periodo estivo.
Per Stefano Morcelli, coordinatore di +Europa Alpi, la decisione di Trenord rischia di penalizzare gravemente il comparto del cicloturismo:” L’intermodalità ed i servizi di trasporto su treno, infatti, permettono a molti appassionati di cicloturismo di scoprire territori della nostra regione lontani da casa e senza dover fare uso dell’auto”. Morcelli ha poi continuato sottolineando: “Benché sia doverosa la necessità di garantire una maggiore sicurezza a bordo dei convogli, non è accettabile che si scarichi sui cittadini la responsabilità di non aver preso adeguatamente in considerazione in fase di progettualità, la necessità di offrire spazi adeguati al trasporto di biciclette”.

Vincenzo Giannico e Luca Perego, portavoce di +Europa Lombardia esprimono le proprie perplessità circa la misura adottata da Trenord, affermando: “Si sarebbero potute individuare soluzioni alternative che non penalizzassero così pesantemente il cicloturismo. Pensiamo a convogli esclusivamente dedicati al trasporto di bici e di altri mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, con partenza cadenzata e preordinata, che avrebbero potuto garantire da una parte il libero trasporto dei mezzi e dall’altra l’adozione di misure di prevenzione sanitaria ancora più stringenti sui convogli destinati al solo trasporto di persone. Trenord è riuscita a compiere un triplice danno: quello grave verso i riders, gran parte provenienti dalla provincia, quello verso i lavoratori in genere, molti dei quali viaggiano con bici da e verso Milano per evitare di prendere mezzi pubblici e i cicloturisti che vedono grandemente limitata la propria capacità di movimento. Ancora una volta, il cittadino è chiamato a scontare gli effetti di una poco previdente programmazione pubblica”

Luca Perego

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