Bici sui treni, Bocci e Piloni (PD): "Penalizzati cittadini e riders, la Regione spieghi"
“Il divieto non prevede una scadenza temporale che eventualmente segua la situazione epidemiologica, ma si deve considerare applicabile fino a data da destinarsi e quindi in vigore fino a nuova comunicazione”, fa presente Paola Bocci, consigliera regionale del Pd.
A partire dal 3 giugno 2020 Trenord ha applicato il divieto generalizzato di trasporto biciclette su tutti i treni del servizio regionale, sostenendo che era necessario per motivi di sicurezza e garanzia di osservanza delle norme sul distanziamento sociale previsti dalla situazione epidemiologica. “Il divieto non prevede una scadenza temporale che eventualmente segua la situazione epidemiologica, ma si deve considerare applicabile fino a data da destinarsi e quindi in vigore fino a nuova comunicazione”, fa presente Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, prima firmataria di un’interpellanza, assieme al collega Matteo Piloni, componente della V Commissione territorio e infrastrutture, che chiede lumi alla Giunta sulla questione.
“Ma Trenord dimentica che la bicicletta, per le sue caratteristiche, minimizza in modo naturale i rischi di promiscuità, evitando la vicinanza reciproca e gli affollamenti ed è quindi sicuramente una delle soluzioni per rispondere a una lunga serie di problemi di inquinamento, di mobilità urbana, e di salute pubblica”, aggiungono Bocci e Piloni. I consiglieri dem ricordano, tra l’altro, che “il divieto di trasporto delle biciclette a bordo treni non penalizza solo i lavoratori che utilizzano il trasporto intermodale, i cicloescursionisti e i ciclisti in generale, ma soprattutto chi utilizza la bici come mezzo di lavoro: gli introiti del settore della ristorazione, in particolare durante la fase di lockdown, ma anche in tempi antecedenti la crisi sanitaria, sono garantiti in parte anche grazie alle consegne a domicilio effettuate con bicicletta dai cosiddetti Riders”.
Per questo, Bocci e Piloni chiedono, nell’interpellanza, al presidente e alla Giunta regionale “se si intende intervenire affinché la soluzione alla mancata capacità di trasporto in sicurezza delle bici a bordo treno non sia il divieto di ingresso delle stesse, ma l’opportunità per l’ammodernamento dei treni affinché sia potenziata la capacità di trasporto bici e venga quindi garantito il trasporto intermodale; se si intende intervenire attraverso dei bandi destinati anche ai privati che mettano a disposizione spazi quali parcheggi, depositi o velostazioni per il ricovero delle bici durante gli orari notturni, e sia agevolato il rientro dei passeggeri nel proprio Comune; se i treni, già ordinati per il servizio ferroviario di Trenord, dispongono delle necessarie capacità di trasporto biciclette in sicurezza e, se non lo fossero, se si intende procedere con la modifica della struttura interna dei convogli al fine di rendere il trasporto biciclette in linea con la domanda dei viaggiatori; se si intende prevedere, nell’attesa che vengano ammodernati i treni per rendere il trasporto bici più accessibile, la creazione di carrozze dedicate ai passeggeri con bicicletta in modo da non interferire sulla sicurezza dei viaggiatori; fino a quando il divieto è da considerarsi in vigore”.
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