Cronaca

Covid 19, per la Regione 11 casi nel cremonese e 13 nel mantovano: nessun decesso registrato

“Precauzioni come la mascherina e il distanziamento sociale sono quindi ancora fondamentali. Soprattutto considerando che in prossimità della stagione autunnale ci sarà qualche apprensione perché molte virosi respiratorie riprenderanno, ma se ci arriveremo preparati avremo tutti i mezzi per evitare la seconda ondata di contagi”.

Nessun morto (totale che rimane di 1.109 in provincia di Cremona e di 691 in provincia di Mantova) e 11 nuovi contagi accertati in provincia di Cremona (6.482 in tutto), 13 casi in più in provincia di Mantova (totale 3.382 da inizio emergenza) e ben 402 in Lombardia (89.928 il totale complessivo): numeri in rialzo, ma anche a fronte di un forte incremento del numero dei tamponi effettuati rispetto ai ieri, 19.389. L’incremento dunque è pari al 2,1% dei tamponi, in linea con le percentuali degli altri giorni (addirittura meglio di ieri quando era 2,5%). Cala il numero dei soggetti attualmente positivi: 19.853 (-471), mentre cresce il numero dei guariti (+752). Cala ancora il numero dei ricoverati in terapia intensiva (-5), che scendono a 120, mentre si registra un leggero incremento (+6) dei ricoverati in altri reparti, 2.960. Sono invece 21 le vittime, per un totale complessivo di 16.222. Nelle province lombarde chi va peggio sono Milano (+99), Brescia (+89) e Bergamo (+73).

“La ripresa delle attività e degli spostamenti non ha fermato la discesa di quegli indicatori che tuttavia, sebbene siano sempre in miglioramento, ci dicono che il virus sta continuando a circolare e che quindi si deve tenere alta la guardia” ha commentato Carlo Signorelli, professore di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e all’Università di Parma, intervenuto nella tradizionale conferenza stampa di Regione Lombardia. “Precauzioni come la mascherina e il distanziamento sociale sono quindi ancora fondamentali. Soprattutto considerando che in prossimità della stagione autunnale ci sarà qualche apprensione perché molte virosi respiratorie riprenderanno, ma se ci arriveremo preparati avremo tutti i mezzi per evitare la seconda ondata di contagi”.

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