Danni polmonari post-covid, a Cremona studio sui pazienti Bosio: 'Dati meglio del previsto'
“Un po’ alla volta stiamo controllando tutti, e successivamente pubblicheremo i risultati delle nostre indagini” continua Bosio. “Tuttavia l’impressione preliminare è che queste polmoniti stiano andando meglio di quanto avevamo previsto".
I dati comunicati dalla Società Italiana di Pneumologia in merito al 30% di pazienti guariti dal Covid che hanno riscontrato danni polmonari permanenti sarebbero sovrastimati. Ne è convinto il dottor Giancarlo Bosio, direttore dell’unità operativa di Pneumologia dell’Asst di Cremona, che insieme ai colleghi Angelo Pan (primario Malattie Infettive), Giorgi Pierfranceschi (primario di Medicina) e Laura Romanini (primario Radiologia e Diagostica per Immagini), ha dato il via da tempo a uno studio sui pazienti guariti.
Sono un centinaio finora i pazienti valutati: il Centro Servizi dell’azienda li convoca in funzione della gravità e viene loro somministrata una serie di esami: elettrocardiogramma, esami del sangue, emogas-analisi, scheda di valutazione dell’impatto emotivo, radiografia, tac e visita pneumologica. “Abbiamo aperto un ambulatorio specifico per valutare tutti i pazienti che sono stati ricoverati iniziando dai più gravi, e i dati preliminari sono abbastanza buoni” evidenzia Bosio. “Da quanto stiamo osservando, non posso confermare il 30% di danni permanenti dato dalla comunità scientifica, in quanto a noi, che abbiamo iniziato con questa indagine un mese prima rispetto agli altri, le conseguenze risultano meno gravi”. Insomma, queste polmoniti presentano stascichi lunghi e serve tempo affinché i problemi si risolvano.
“Un po’ alla volta stiamo controllando tutti, e successivamente pubblicheremo i risultati delle nostre indagini” continua Bosio. “Tuttavia l’impressione preliminare è che queste polmoniti stiano andando meglio di quanto avevamo previsto. Per questo mi sento di dire che, nell’esperienza cremonese, quel 30% apparso sulla letteratura nazionale è sovrastimato”.
LaBos