Politica

Consiglio regionale, le decisioni sulla caccia fanno arrabbiare le minoranze Pd e M5S

La discussione era stata interrotta la scorsa settimana, proprio a causa delle polemiche scatenate dall’articolo 8, dedicato all’attività venatoria.

MILANO – Minoranze in Regione Lombardia arrabbiate per le decisioni prese dal consiglio regionale sul tema della caccia. Il capogruppo del Pd Fabio Pizzul e Matteo Piloni, capodelegazione in commissione Agricoltura, spiegano così il voto contrario dei dem alla legge di revisione normativa ordinamentale approvata oggi in Consiglio regionale. La discussione era stata interrotta la scorsa settimana, proprio a causa delle polemiche scatenate dall’articolo 8, dedicato all’attività venatoria. “La Lombardia è la regione con il più alto numero di sanzioni che riguardano l’attività venatoria illecita, soprattutto il bracconaggio, e, nonostante questo, continuano da parte della maggioranza forzature che a colpi di emendamenti inseriscono modifiche sostanziali che aumentano la confusione e lo sconcerto perfino tra gli stessi cacciatori, aumentando i rischi di contenziosi che si stanno trascinando ormai da decenni. Strappi che allargano ulteriormente le maglie e di cui non avevamo assolutamente bisogno, ma che probabilmente accontentano quei cacciatori che non rispettano le regole. Si tratta di un tema delicato che necessita di discussioni organiche, senza scorciatoie controproducenti e irrispettose delle diverse posizioni esistenti. Non si tratta di essere favorevoli o contrari alla caccia, ma di fare bene le leggi e di farle rispettare”.

Anche Marco Degli Angeli (M5S) ha accusato la Regione perché “la legge 118 è una forzatura illegittima, che favorisce il bracconaggio. State facendo una narrazione del mondo venatorio che non esiste. Ci sono regole valevoli per tutto il Paese e soprattutto a livello Europeo. Esistono e vanno rispettate”. Sono le parole perentorie del consigliere pentastellato di Regione Lombardia, che in merito al tema venatorio, già discusso nelle precedenti sedute consiliari, torna a farsi sentire. Più conciso. Soprattuto più caustico nei confronti di una maggioranza che ultimamente più che politica sta facendo fantapolitica: “La vostra proposta di legge non è ammissibile. Cosa vi costava – domanda il consigliere – votare a favore di un ODG che, de facto, avrebbe migliorato la vita degli animali e soprattutto avrebbe contribuito a combattere il bracconaggio?”. Un male, quest’ultimo, che in Lombardia conta un terzo dei reati di tutta la nostra Penisola. “Abbiamo il diritto e il dovere di tutelare il nostro ambiente nonché quello di garantire una sana politica che non metta i lombardi a rischio di sanzioni europee e che è dannosa per l’ambiente . Evidentemente – continua Degli Angeli – la giunta Fontana non si rende conto che le sue forzature non proteggono, ma fanno male allo stesso mondo venatorio che più di una volta si è detto sconcertato dalle nuove misure promosse dalla Regione. In Lombardia, evidentemente, il centro destra è incapace di ascolto né possiede nessuna etica ecologica. Per questo motivo continueremo ad opporci con tutte le nostre forze alla proposta di legge 118”.

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