Salute

Le buone notizie: a Bozzolo chiude un reparto Covid-19 e parte la Riabilitazione per gli ex positivi

La fase 2 non è soltanto quella dell’economia e delle riaperture, ma pure della sanità e dei protocolli. Così Bozzolo si prepara a dare via a un progetto riabilitativo individuale e intensivo, che favorisca il totale recupero dei pazienti colpiti dal Coronavirus.

Nelle foto la festa per la chiusura di uno dei reparti Covid-19 a Bozzolo

BOZZOLO – Una festa che passa da un paio di scatti: dopo settimane di sofferenza e qualche lutto, Bozzolo chiude uno dei due reparti dell’ospedale don Primo Mazzolari destinati alla cura del Coronavirus. Quei reparti aprirono non senza polemiche, quando alcuni dei malati vennero trasferiti da Viadana, appunto, a Bozzolo, senza nessun avviso per la politica locale, col sindaco Giuseppe Torchio che lamentava appunto di essere stato bypassato. Era il 21 marzo scorso.

Adesso il percorso della malattia, e soprattutto della sua cura, è andato avanti. E la fase 2 non è soltanto quella dell’economia e delle riaperture, ma pure della sanità e dei protocolli. Così Bozzolo, protagonista nei giorni immediatamente successivi alla Pasqua di un toccante momento di ringraziamento, da parte dei sindaci del comprensorio, al personale infermieristico e sanitario, si prepara a dare via a un progetto riabilitativo individuale e intensivo, che favorisca il totale recupero dei pazienti colpiti dal Coronavirus. L’ospedale don Mazzolari, del resto, pur maltrattato spesso e volentieri a livello centrale con tagli e spostamenti di reparti, è sempre stato un fiore all’occhiello proprio nei processi riabilitativi, per quanto a livello respiratorio e cardiaco in senso stretto e “classico”. Stavolta si tratta di adattare quelle procedure verso una malattia nuova che però, colpendo soprattutto i polmoni, non si discosta molto da quanto a Bozzolo veniva realizzato fino a qualche anno fa, prima del contestato spostamento a Pieve di Coriano.

Così il reparto di Riabilitazione Specialistica Neuromotoria del presidio di Bozzolo, diretto da Francesco Ferraro, ha formulato un protocollo riabilitativo che consente una presa in carico globale personalizzata e continuativa con un approccio bio-psico-sociale, in regime di degenza o ambulatoriale a seconda della gravità del caso. Si punta ad associare alla guarigione virologica dei pazienti, con la negativizzazione dei tamponi, una guarigione fisica completa, per superare forme di disabilità, a volte anche lievi, causate dal virus. Il caso più classico è quello dell’ex malato di Coronavirus che fatica a respirare dopo pochi passi o un piccolo sforzo fisico. Riabilitazione Specialistica Neuromotoria di Bozzolo ha tutte le figure professionali in grado di attuare i programmi medico-assistenziali e riabilitativi necessari: fisiatri, infermieri, fisioterapisti, terapista occupazionale, logoterapiste e neuropsicologa. Da qui la scelta di andare avanti per una nuova strada, comunque collegata alla precedente: una strada che dà speranza.

G.G.

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