La situazione politica in provincia di Cremona è grave ma non è seria
Mancano i nomi. Sono superflui. Personalizzare toglierebbe l’attenzione dal problema. Conta il concetto. Con l’aiuto di Ennio Flaiano può essere sintetizzato così: la situazione politica in provincia di Cremona è grave ma non è seria.
A Crema la Repubblica del Tortello è stata soppiantata dalla più ruspante Repubblica della bolla e della staggia. I muratori non centrano, tanto meno i massoni.
In provincia la politica e quasi tutti i politici latitano ed è difficile trovarli anche se si prova a cercarli con il famoso lanternino.
I due fatti meriterebbero un approfondimento, attività oggi poco praticata.
A Crema si polemizza per l’altezza dei dossi piazzati dal comune in via Cadorna in entrambe le direzioni, all’imbocco del ponte sul Serio.
Per un consigliere comunale sono troppo alti. Per l’assessore alla partita, regolari. Ballano due centimetri. Sette e nove i numeri della discordia.
Lo scontro è al calor bianco. La vicenda non meriterebbe tanta foga e spreco di energie. Non varrebbe un duello all’arma bianca o uno scontro politico. Ma questo passa il convento.
Un incontro chiarificatore, un pizzico di disponibilità da entrambe le parti e la questione verrebbe chiusa nel modo migliore.
La saggia Mary Poppins ricorda che basta un po’ di acqua e la pillola va giù, ma a in riva al Serio il buon senso ha poco credito. I duellanti sono adulti e tosti. Più che pillole da mandare giù puntano a fare ingoiare i denti all’avversario e un bicchiere d’acqua è insufficiente per raggiungere l’obiettivo.
Se si riflette un attimo non c’è da meravigliarsi di tanto accanimento per due centimetri. Già da adolescenti i maschi sono attenti alle misure e due centimetri fanno la differenza e nessun di loro si preoccupa se in eccesso rispetto alla media, che ognuno fissa in base alla propria convenienza.
E anche vero che per un punto martin perse la cappa e che due centimetri sono più di un punto e allora avanti con il can can e poco importa se le ballerine non sono all’altezza del Moulin rouge e lo spettacolo non è eccelso.
Intanto tra i contendenti è iniziata una dotta disquisizione sul metodo da utilizzare per la misurazione. Pare che il migliore di quello della bolla e della staggia. Poi c’è da chiarire il punto di partenza per la rilevazione. Poi, poi … poi ci sono quelli che si sono rotti i coglioni, insofferenti per un duello rusticano che non trova giustificazione neppure in tempi normali e che diventa una minchiata in tempo di guerra al covid-19.
La situazione non è migliore sul territorio provinciale.
Su cinque parlamentari italiani (tre della Lega, uno del Pd e uno dei Cinque stelle) eletti nel nostro territorio e uno europeo (Forza Italia), quattro sono missing in action, ma non è chiaro in quale. Oppure l’operazione è segreta ed non è possibile saperlo. Perché no? Sognare non costa nulla.
Il quinto, l’eurodeputato vicepresidente dell’intergruppo Sky and Space (Cielo e spazio) del Parlamento Ue per il periodo 2020-2024 è sceso dalla navicella spaziale e si è fermato da queste parti. Ha proposto la costruzione a Cremona di un nuovo ospedale da 450. Ha fatto incazzare i cremaschi. Dei Casalaschi non conosco la reazione. Poi è risalito sulla navicella ed è scomparso nello spazio intergalattico.
Il sesto, ha dato un contributo fattivo all’arrivo un po’ di quattrini per dalle nostre parti per affrontare l’emergenza Covid-19.Bravo: Ma una rondine non fa primavera.
Mancano i nomi. Sono superflui. Personalizzare toglierebbe l’attenzione dal problema. Conta il concetto. Con l’aiuto di Ennio Flaiano può essere sintetizzato così: la situazione politica in provincia di Cremona è grave ma non è seria.
Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco Vidolasco
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