Fermento politico a Viadana: arriva la mozione di Perteghella per "Grimilde"
Mozioni, interrogazioni ed interpellanze sono strumenti che molto spesso le opposizioni utilizzano per avere chiarimenti in via ufficiale in seno al consiglio comunale e che molto spesso mettono il fiato sul collo alle varie amministrazioni. Rappresentano, infatti, una via istituzionale per dare voce e forma di controllo da parte della minoranza verso chi amministra. "Viadana Democratica" sta utilizzando queste opportunità soprattutto con il consigliere Silvio Perteghella che porta la questione al processo "Grimilde".
Mozioni, interrogazioni ed interpellanze sono strumenti che molto spesso le opposizioni utilizzano per avere chiarimenti in via ufficiale in seno al consiglio comunale e che molto spesso mettono il fiato sul collo alle varie amministrazioni. Rappresentano, infatti, una via istituzionale per dare voce e forma di controllo da parte della minoranza verso chi amministra. “Viadana Democratica” sta utilizzando queste opportunità soprattutto con il consigliere Silvio Perteghella che porta la questione al processo “Grimilde”.
“Mozione relativa costituzione di parte civile del Comune di Viadana (MN) nel Processo denominato “Grimilde” in svolgimento presso il Tribunale di Bologna PREMESSO: che il 12/06/2019 e il 23/09/2019 il Giudice Alberto Ziroldi emetteva due ordinanze di applicazione di misure cautelari (nella quali elencava 76 indagati di cui 13 per associazione mafiosa e 11 in regime di carcerazione preventiva), in seguito alle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna che ha denominato codesta operazione con il nome di “GRIMILDE”.”
L’atto che il consigliere Perteghella sottopone al consiglio, sottolinea che, tra i nominativi facenti parte del novero di persone inserite nei provvedimenti restrittivi, ci sono sei nominativi che avevano residenza a Viadana oppure nati sul territorio. A tale premessa aggiunge la presenza di “elementi probatori” che dimostrino la presenza stabile di famiglie legate all’Ndrangheta con la vicinanza ai clan Arena, Nicosia, Grande Aracri e Megna…
“Tale situazione è “dimostrata sul nostro territorio dagli arresti derivanti da numerose operazioni di contrasto ad attività di stampo mafioso – si sottolinea nell’atto presentato al consiglio comunale -, dalle interdittive antimafia emanate da molteplici Prefetture, dai sequestri immobiliari, dalle rivelazioni dei pentiti che hanno testimoniato nei processi “Aemilia” e “Pesci”, dalle relazioni semestrali della Direzione distrettuale Antimafia di Brescia”.
Il documento entra ancora più nello specifico ricordando, tra le altre cose, che la posizione costituita come parte civile nel processo Aemilia aveva portato ad un cospicuo risarcimento, prefigura una situazione parallela per questo procedimento. Tale azione è già stata intrapresa dai comuni limitrofi. Si attesta anche che “uno dei soggetti coinvolto nell’operazione (Gaspari Davide già noto per essere stato coinvolto in precedenti procedimenti penali), ottenne dal Comune di Viadana (MN) nel precedente mandato amministrativo (2011 – 2014) anche un contratto di inserimento lavorativo meglio conosciuto come borsa Lavoro”.
A questo punto il contenuto si fa più diretto e pungente e va a concludere con la richiesta specifica:
“EVIDENZIATO che sino ad oggi l?Amministrazione Comunale ha scelto di non costituirsi parte civile del Processo, (anche perché è assolutamente probabile che ne ignori lo svolgimento), RILEVATO che è di assoluto interesse pubblico intraprendere azioni amministrative, utili al contrasto delle infiltrazioni mafiose, l’assenza del comune di Viadana tra gli enti pubblici interessati al processo sarebbe una dimenticanza e/o un errore imperdonabile che di certo non ci farebbe ben figurare dinanzi all’opinione pubblica”.
Con l’approvazione di tale mozione, si evince dall’atto che il sindaco e la giunta si impegnano a:
“1) A deliberare nella prossima riunione della Giunta Comunale la scelta di costituzione di parte civile nel Processo “Grimilde”, individuando ed incaricando un legale al fine di realizzare la documentazione utile allo scopo
2) ad intraprendere azioni di pubblicità di tale iniziativa anche attraverso iniziative di comunicazione; 3) di convocare e presentare un pubblico dibattito sul tema alla presenza di esperti per informare e sensibilizzare in maniera compiuta e diffusa la cittadinanza”.
Alessandro Soragna