Viadana-Boretto, il ponte è aperto ma guai ai furbetti. Cavallari: "Due sole le eccezioni possibili"
"Se una famiglia ha dei figli piccoli ed entrambi i genitori lavoratori, questi ultimi possono portare i figli dai nonni anche se gli stessi vivono sull’altra sponda del Po. Se una persona della sponda lombarda ha un parente non autosufficiente o con problemi di salute sulla sponda emiliana, o viceversa, può attraversare il ponte per accudirla".
VIADANA – Il ponte Viadana-Boretto è aperto ad alcune situazioni particolari, che però non equivalgono a un “liberi tutti”. A precisarlo, interpellato dal nostro giornale, è Alessandro Cavallari, sindaco facente funzioni di Viadana, il quale spiega che non si può, e non si deve, parlare di vero e proprio accordo tra Prefetture di Mantova e Reggio Emilia, bensì di una nota contenuta nella circolare della Prefettura di Mantova, che precisa un’interpretazione della normativa che qui sarà meno stringente che altrove. “Di fatto – spiega Cavallari – parliamo sempre di motivi di lavoro o salute, anche se non in senso stretto. Mi spiego meglio: se una famiglia ha dei figli piccoli ed entrambi i genitori lavoratori, questi ultimi possono portare i figli dai nonni anche se gli stessi vivono sull’altra sponda del Po. In questo caso parliamo di motivi di lavoro, pur in una accezione diversa da quella classica; se invece una persona della sponda lombarda ha un parente non autosufficiente o con problemi di salute sulla sponda emiliana, o viceversa, può attraversare il ponte per accudirlo. In questo caso i motivi sono di salute”.
Non un “liberi tutti”, dunque: “Assolutamente: per capirci – precisa Cavallari – non è possibile andare da Viadana a Boretto per festeggiare il compleanno di un parente. Ricordo che vige il “regime dell’autocertificazione, dunque ogni dichiarazione rilasciata alle forze dell’ordine che controllano, va poi verificata e, in caso di falsa testimonianza, può creare non pochi grattacapi. Qualche furbetto c’è, ma occorre fare molta attenzione e sfruttare questa opportunità che viene concessa sono dinnanzi a reali esigenze”. Una chance che, per intenderci, sul ponte Cremona-Castelvetro Piacentino o Casalmaggiore-Colorno non è concessa.
A proposito di spostamenti interregionali, il Decreto Legge del 16 maggio, che vale dal 18 maggio al 31 luglio, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dal 18 maggio e fino al 3 giugno si parla di libera circolazione in Regione Lombardia senza autocertificazione, a meno che la Regione non emetta un provvedimento diverso. Il divieto rimane tra una regione e l’altra, fatte salve ovviamente le urgenze di salute o lavoro (e, sul ponte Viadana-Boretto, i due casi sopra riportati), da indicare sempre sull’autocertificazione. Dal 3 giugno, invece, se non cambierà la situazione a livello sanitario, ci si potrà spostare anche da regione a regione.
Giovanni Gardani