Cronaca

Giovanni Cavatorta, la memoria che non muore: il ricordo un anno dopo in sala consiliare

Con le offerte raccolte in sua memoria, Giovanni aveva chiesto, negli ultimi giorni di vita, di ristrutturare il Monumento ai Caduti e il leone della torre civica di Viadana. Oggi c’è chi chiede di intitolargli una via o una piazzetta.

VIADANA – Un anno senza Giovanni Cavatorta. Dodici mesi fa la notizia arrivava nel primo pomeriggio, anticipata purtroppo da un sentore ormai chiaro a tutti: il sindaco di Viadana veniva sconfitto da una malattia contro la quale aveva combattuto con dignità e forza. Oggi, 18 maggio, in sala consiliare del comune di Viadana, Giovanni Cavatorta è stato ricordato con una breve cerimonia, trasmessa in streaming purtroppo con diversi problemi all’audio, dalla giunta, a partire dal sindaco facente funzioni di Viadana Alessandro Cavallari, dalla famiglia di Giovanni, dai rappresentanti di Forze dell’Ordine e Protezione Civile e dal parroco di Viadana don Antonio Censori, un esponente della banda Lodovico Grossi per i pezzi musicali. Tutto si è svolto nel massimo rispetto della sicurezza Covid. A prendere la parola, oltre al parroco e al sindaco facente funzioni, anche Luigi Cavatorta, padre di Giovanni, presente con la moglie Ombretta.

Cavatorta venne ricordato anche dal leader leghista Matteo Salvini durante un comizio a Milano proprio la sera del 18 maggio di un anno fa, mentre al funerale partecipò una folla oceanica. Stroncato dal male a soli 41 anni, un mese prima di andarsene, con coraggio, Giovanni stupì e commosse il mondo politico viadanese, e non solo, presentandosi con un ausilio per deambulare in consiglio comunale, per portare una sorta di ultimo saluto alla sua comunità, ricevendo il plauso di tutto il consesso politico, maggioranza e opposizioni, senza distinzioni. Era il 12 aprile 2019.

Eletto nel 2015 nelle fila della Lega, superando al ballottaggio Nicola Federici del Pd, col quale curiosamente aveva condiviso gli studi al Sanfelice di Viadana, Cavatorta si era distinto per i suoi modi pacati, tanto che aveva raccolto apprezzamenti anche dinnanzi a pensieri politici ben diversi. Non era un tipo divisivo per carattere, contrariamente forse  allo spirito della nuova Lega rilanciata poi da Salvini, con un percorso differente dalla precedente Lega Nord, nella quale Cavatorta si era formato (rappresentandola pure come consigliere di minoranza). Ma al di là del pensiero, rimane il vuoto lasciato da un padre di famiglia, con due figli, a soli 41 anni. Con le offerte raccolte in sua memoria, Giovanni aveva chiesto, negli ultimi giorni di vita, di ristrutturare il Monumento ai Caduti e il leone della torre civica di Viadana. Oggi c’è chi chiede di intitolargli una via o una piazzetta. Un anno è passato in fretta, il ricordo di Giovanni Cavatorta invece perdura.

Di seguito ecco il messaggio integrale letto da Cavallari:
Cari concittadini, 
torniamo oggi a stringerci, seppur a distanza, come una vera Comunità sa fare soprattutto in questi momenti, per ricordare il nostro Sindaco Giovanni Cavatorta, ad un anno dalla sua scomparsa.
Un Sindaco, innamorato della sua città e dei suoi cittadini, che ha saputo onorare in ogni situazione la propria missione con una forte passione civica!
Un solido e fondamentale punto di riferimento per noi amministratori e per l’intera cittadinanza.
Durante il mandato, Giovanni ci ha insegnato e dimostrato quanto sia importante lottare per le proprie idee, mantenendo comunque un atteggiamento pacato, rispettoso e al contempo determinato, soprattutto per affrontare le innumerevoli difficoltà che rappresentano la quotidianità di un amministratore.
Mentre i suoi progetti per Viadana continuano a vivere nutrendosi di fatti oltre che di speranze in un futuro migliore per tutti, in una Viadana migliore per tutti come Giovanni ha sempre voluto, il suo bel ricordo è dentro ciascuno di noi e vive. Ci dà forza.
Specialmente in questo delicato momento che noi tutti stiamo vivendo. Un vero e proprio ciclone che ci ha travolti e che non ha risparmiato diversi nostri concittadini. A questo dolore si è aggiunta spesso l’impossibilità della vicinanza dei propri affetti, proprio in un momento in cui l’abbraccio raggiunge il suo massimo valore.
Per questo, alla presenza delle autorità cittadine, abbiamo deciso di ricordare le vittime di covid-19 , portando l’abbraccio simbolico della nostra Comunità ai familiari di chi non ce l’ha fatta.
Ringrazio a nome mio, della Giunta, dei Consiglieri e di tutti i cittadini le autorità militari e religiose presenti e il Corpo Bandistico “L. Grossi”.
Viva per sempre il nostro Sindaco, viva Viadana!

G.G.

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