Cronaca

A Viadana nuova polemica, Perteghella "interroga" su piazzale Libertà

La piazza viadanese ribolle di tensioni che nei giorni scorsi sono emerse prepotenti con le opposizioni polemiche nei confronti dell’amministrazione e le risposte altrettanto accese del gruppo di maggioranza capeggiato dal sindaco facenti funzioni, Alessandro Cavallari. Una nuova documentazione con interrogazione firmata dall’esponente di Viadana Democratica e consigliere di minoranza, Silvio Perteghella, si aggiunge all'attuale panorama.

VIADANA – La piazza ribolle di tensioni che nei giorni scorsi sono emerse prepotenti con le opposizioni polemiche nei confronti dell’amministrazione e le risposte sono arrivate altrettanto accese del gruppo di maggioranza capeggiato dal sindaco facenti funzioni, Alessandro Cavallari. Una nuova documentazione con interrogazione firmata dall’esponente di Viadana Democratica e consigliere di minoranza, Silvio Perteghella, si aggiunge all’attuale panorama.
L’atto riporta all’annosa questione legata alla riqualificazione di piazzale Libertà ed i due lotti che erano stati individuati nel 2005 dall’amministrazione Pavesi come opportunità di rilancio di una delle zone centrali del territorio.
Il documento prodotto da Perteghella chiude, dopo le premesse che inquadrano la situazione, con una richiesta formale al consiglio comunale:
“Quali provvedimenti intende adottare l’Amministrazione Comunale per soddisfare le ragioni indicate nella sentenza?
Se l’Amministrazione Comunale non intravede responsabilità nella sottoscrizione dell’atto aggiuntivo risalente all’approvazione della giunta precedente e nella risoluzione unilaterale adottata dal Dirigente dell’area tecnica il 3 novembre 2014  in assenza dell’avvio del procedimento di risoluzione approvato dal commissario prefettizio?”
Infine la richiesta di portare il punto all’ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale in maniera “aperta e trasparente”.
La ricostruzione di tutta la vicenda è supportata dallo stesso Perteghella che ripercorre le varie fasi a partire da quel 2005 fino ad oggi:
“Il bando di allora prevedeva, per la riqualificazione del piazzale, un contributo da parte dell’ente comunale di poco inferiore del 10% – ricorda il consigliere viadanese – in concerto con una gestione trentennale dell’area bar-mensa ed un parcheggio a pagamento. Il contratto fu sottoscritto nel 2007 con Coevit con l’impegno del gestore-costruttore di terminare i lavori a stretto giro di posta, un anno e mezzo, due  anni circa”.
La situazione subisce un lungo periodo di stallo con conseguente lievitamento dei costi ed un’opera che iniziava a diventare scomoda anche dal punto di vista politico.
“Sino al 2012 Coevit accumula circa 300 mila Euro di penali, una cifra – sostiene l’esponente di Viadana Democratica – che andava ben oltre i massimali individuati dal codice degli appalti, situazione che avrebbe dovuto indurre il contraente pubblico, (ovvero l’amministrazione Penazzi, al tempo insediata nel comune di Viadana), alla risoluzione del contratto con Coevit.  Il dirigente dell’area tecnica, l’ingegnere Sanfelici, aveva già avviato le pratiche a tale scopo. La Giunta Penazzi nel 2013 decide di  rimescolare le carte cercando di aumentare la capacità di produrre reddito dell’investimento in favore di Coevit proseguendo sul solco tracciato”.
A questo punto la ricostruzione della vicenda ci porta al 2013, una nuova tappa che diventa fondamentale nel contesto tratteggiato dal consigliere Perteghella:
“Viene sottoscritto un atto aggiuntivo che in realtà è un contratto ex-novo vero e proprio – continua – ed è votato dalla giunta senza passare in consiglio”.
Tale accordo prevedeva un’estensione dei termini della concessione con la possibilità di installare pensiline dotate di pannelli fotovoltaici,  e veniva inoltre depositata una fidejussione a garanzia di un importo che si aggirava attorno al mezzo milione di Euro.
“I pannelli producono energia per circa 40 mila Euro all’anno; inoltre vi erano problemi inerenti alla fidejussione – sottolinea Perteghella – in quanto non conforme a quanto richiesto dal codice degli appalti. La conseguenza era la mancata copertura rispetto ad inadempienze contrattuali della contraente. Ma c’è di più perché la Fideas ( società garante scelta da Coevit) veniva negli anni successivi depennata dall’albo dei fidejussori della Banca d’Italia.
A tal proposito va sottolineato che anche il Comune di Udine inciampo’ in problemi con la medesima finanziaria in merito alle coperture depositate a garanzia delIa costruzione dello Stadio utilizzato dall’Udinese calcio”.
La ricerca porta ad incrociare il fallimento della società Fideas nel 2015, situazione che va complicare ulteriormente il quadro complessivo.
“In più si aggiunse la questione legata alla proposta di realizzare una cittadella della salute, tra le cause della crisi dell’amministrazione Penazzi che portò al commissariamento prefettizio del Maggio 2014”.
La vicenda vede, a questo punto il completamento dei lavori del primo lotto e l’ingresso nei locali adibiti a bar della società Plaza srls che riceve un’interdittiva antimafia.
“Non vi erano i requisiti per subaffittare i locali a questo soggetto – sottolinea -, ciò nonostante, il 3 novembre 2014, dopo aver collaudato le opere del primo stralcio e senza avviare il procedimento di risoluzione contrattuale individuato dal testo Unico dei lavori pubblici – spiega –  venne risolto il contratto di piazzale Libertà con una lettera indirizzata a Coevit, senza la delibera del commissario, ma soprattutto senza avere escusso la fidejussione e rivendicato il possesso delle opere realizzate, con i conseguenti incassi provenienti da locazioni e fotovoltaico”.
La ricostruzione ci porta ai primi mesi del 2015 con la società Coevit che impugna la risoluzione contrattuale presso il tribunale di Mantova chiedendo il danno emergente ed il lucro cessante, ovvero il risarcimento danni.
La causa in primo grado iniziata nel 2015 si protrasse fino al recente 17 febbraio 2020 con il risarcimento riconosciuto da parte del giudice della cifra di 1.100.000 Euro in favore di  Coevit.
“Il problema – rincara Perteghella – non è tanto nella mancata opera del secondo lotto, quanto la produzione illegittima della risoluzione del contratto che sottopone il Comune di Viadana ad una sorta di ricatto” Pagare o accettare la realizzazione di una seconda opera su scelta unilaterale da parte di Coevit ( cittadella della Salute)?
Erano queste le intenzioni di chi ha risolto illegittimante il contratto, mettere il Comune di Viadana sotto scacco affinché Coevit potesse imporre le proprie volontà? Se il Dirigente dell’area Tecnica  riteveva fondate le ragioni di risoluzione per quali motivi non ha tentato l’escussione della polizza, lasciando inoltre i proventi economici della gestione a Coevit?”
Cosa imputa il consigliere Perteghella all’attuale amministrazione?
“Se qualche funzionario, durante il commissariamento, non ha agito nel pubblico interesse, l’ Amministrazione Cavatorta – Cavallari doveva alzare la voce e non nascondere la polvere sotto il tappeto in questi 5 anni – commenta metaforicamente – mentre lo scorso 4 maggio è stata presenta una variazione di bilancio e ad oggi si continua a fare finta di niente in una vicenda che non vedrà mai vincere il comune di Viadana pur dinanzi ad ricorso in Appello… in quanto la risoluzione fu illegittima”.
Il lungo racconto di Silvio Perteghella sfocia poi al secondo lotto di lavori dove bisognerà riportare il focus sull’interesse pubblico ricordando anche che la cifra complessiva del danno procurato da parte dell’ente è superiore rispetto a quanto stabilito dal tribunale in quanto il giudice ha compensato gli oneri fino ad oggi incassati da Coevit”.

Alessandro Soragna

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...